Estero
Covid, crolla l’aspettativa di vita in Lombardia
Keystone-ats
3 anni fa
È quanto risulta dalla Rilevazione Istat sulle Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori che ha certificato con i dati pubblicati oggi il tragico impatto della pandemia

Un anno e due mesi in meno in Italia, il doppio in Lombardia, quasi il quadruplo nelle province più colpite dal Covid: è il calo dell’aspettativa di vita accertato nel 2020 dalla Rilevazione Istat sulle Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori che ha certificato con i dati pubblicati oggi il tragico impatto della pandemia. E con i suoi oltre 25mila decessi per Coronavirus dell’anno scorso (ora sono quasi 34mila) non poteva che essere la Lombardia la regione in cui il calo è più evidente: se in tutta Italia la speranza di vita alla nascita si è ridotta a 82 anni (79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne), i territori maggiormente colpiti dal covid come Bergamo, Cremona e Lodi hanno registrato un calo per gli uomini di 4,3 e 4,5 anni, i dati più alti in assoluto.

Molto significativo anche il calo accertato per le donne residenti a Bergamo con la speranza di vita che si è ridotta di 3,2 anni. Importanti anche i cali nella provincia dell’Emilia più vicina all’epicentro iniziale della pandemia, cioè quella di Piacenza distante pochi chilometri dal Lodigiano: -3,8 per gli uomini, -2,8 per le donne. “Riteniamo che questa riduzione sia dovuta a questo anno e mezzo di Covid e lavoriamo perché aumenti nuovamente l’aspettativa di vita su tutta la regione”, ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti.

Se la sindaca di Lodi Sara Casanova punta sui vaccini come “arma in nostro possesso per cercare di contrastare il calo di speranza di vita”, il sindaco di Codogno, che è anche presidente della Provincia di Lodi, Francesco Passerini spiega di non essere “per nulla preoccupato” da questi dati: “È chiaro - ha spiegato - che, con la pandemia, abbiamo vissuto uno tsunami che ha stravolto quasi ogni parametro”. “Mi aspetto - ha proseguito - che già con il prossimo anno la situazione migliori per poi ritornare, in un breve periodo, ai dati pre-pandemia. Il dato è strettamente legato all’incubo che abbiamo vissuto che è stato un uragano”.

Questi cambiamenti, scrive l’Istat, “portano modifiche importanti nel ranking della speranza di vita per provincia, con Lodi, Bergamo, Cremona, Brescia, Piacenza e Parma che, rispetto al 2019, perdono più di 50 posizioni”. Decisamente migliore la situazione al Centro con un calo di 0,6 anni (0,5 nel Lazio) e al Sud dove il calo della speranza di vita è di 0,9 anni. Nel Nord Est il calo è stato contenuto rispetto allo scoppio della pandemia anche in quei territori con un calo da 83,8 anni a 82,6, in linea con quello nazionale. Le Regioni dove si vive più a lungo sono l’Umbria (83,1, -0,9), la Toscana (83 anni, -0,6) e il Veneto (82,8, -1).

Ma nel complesso, il calo è generalizzato in tutte le province italiane, con l’eccezione di Siena, e l’Ocse ha raccomandato all’Italia di “ristabilire immediatamente la correlazione tra età pensionabile e speranza di vita”, con il sindacato Uil che ha chiesto subito al governo di “diminuire di un anno e due mesi l’età di accesso alla pensione nel nostro Paese”.

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