
La discussa pillola contraccettiva di nuova generazione "Yasmin" non sarà ritirata dal mercato. Per Swissmedic, l'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici, il caso della sedicenne vittima di un'embolia e rimasta gravemente handicappata, è tragico ma isolato. La ragazza, dopo aver assunto la pillola contraccettiva, era rimasta vittima di un'embolia polmonare e, dopo tre mesi di coma artificiale, si era risvegliata gravemente handicappata. Il caso, rivelato ieri dalla trasmissione della TV svizzero tedesca "10 vor 10", ha spinto Swissmedic a prendere posizione in merito. "Yasmin" è una pillola di quarta generazione, ha spiegato all'ATS il portavoce di Swissmedic Jopachim Gross. Il rischio di trombosi o embolia è meno elevato rispetto ai prodotti di terza generazione ed è invece paragonabile al rischio incorso con le pillole di seconda generazione. Gross aggiunge che il caso di "Yasmin" è stato fra l'altro oggetto di vive discussioni, dato che buona parte dei casi di embolie e trombosi segnalati gli sono imputati. I rischi legati all'assunzione di contraccettivi ormonali sono ben noti, continua Gross, e regolarmente segnalati dai foglietti illustrativi. Oltre ai rapporti periodici di sicurezza, Swissmedic ha richiesto al produttore Bayer documenti supplementari concernenti il medicamento in questione. Gli studi svolti non hanno però dimostrato alcun rischio aggiuntivo rispetto alle pillole di seconda generazione. Per Swissmedic tutte le misure necessarie sono state dunque prese e medici, pazienti e consumatori dispongono di tutte le informazioni necessarie. Per l'avvocato della giovane vittima Felix Rüegg, presidente di un'associazione di aiuto giuridico alle vittime di incidenti e ai pazienti, non si tratta assolutamente di un evento isolato. Interrogato da "10 vor 10", si è detto a conoscenza di altri casi di giovani ragazze dai 15 ai 20 anni vittime di embolie a causa del medesimo prodotto. "È inammissibile che una pillola contraccettiva possa portare a un handicap così grave", ha poi continuato. La portavoce di Bayer Nathalie Krebs-Gerber ha invece evocato "un raro e isolato caso di effetti secondari". Questi sarebbero d'altronde indicati sul foglietto illustrativo e, in caso di dubbio, andrebbe immediatamente consultato un medico, ha detto alla Tv svizzero tedesca. La casa farmaceutica ha inoltre reso noto di aver preso a carico i costi di riabilitazione della giovane vittima, che ammontano a 200'000 franchi, per quello che, nelle parole di Nathalie Krebs-Gerber, vuole essere "un aiuto rapido e non burocratico". Bayer sottolinea d'altro canto in una sua lettera che non è stato dimostrato che il caso di embolia sia riconducibile all'assunzione della pillola. Stando alle cifre di Swissmedic citate nel corso della trasmissione, il 20% delle donne che prende la pillola ricorre a "Yasmin", ossia circa 100'000 persone. Nel periodo che va dal primo gennaio 2005 al 15 aprile 2009 si sono avute 691 segnalazioni di effetti indesiderati legati acontraccettivi ormonali, di cui 49 riguardano casi di embolie o trombosi, precisa Swissmedic. Uno di questi si è rivelato mortale. In generale la frequenza degli annunci spontanei di effetti secondari indesiderati aumenta quando un nuovo prodotto finisce sul mercato. L'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici conclude che èimpossibile, partendo dalla banca dati che raccoglie le segnalazioni spontanee di effetti collaterali, determinarne la frequenza. Solo test clinici controllati e studi epidemiologici comparativi possono farlo. ATS
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