
La giornata del 20 giugno è segnata, sul fronte diplomatico, dall'inizio dei colloqui sul programma nucleare iraniano, a Ginevra. Le discussioni sono in corso. Nella città lemanica si sono riuniti il ministro degli esteri di Teheran, Abbas Araghchi, e i suoi omologhi di Germania, Regno Unito e Francia, nonché l'Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas. L'obiettivo degli europei è ottenere garanzie dalle autorità della Repubblica islamica sulla natura esclusivamente civile del loro programma nucleare. Le discussioni, coordinate con gli Stati Uniti, potrebbero essere seguite da colloqui tecnici fra esperti. Questa mattina, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che nel corso di quest'incontro, le potenze europee proporranno a Teheran un piano che preveda l'accesso dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) a tutte le infrastrutture nucleari, con l'obiettivo di raggiungere l'arricchimento nucleare zero; un quadro di riferimento per le attività balistiche; la cessazione del finanziamento dei gruppi terroristici che destabilizzano la regione; il rilascio degli ostaggi.
Ambasciata svizzera chiusa
Sempre sul fronte diplomatico, oggi la Svizzera ha reso noto di avere chiuso temporaneamente l'ambasciata in Iran. Il personale espatriato ha lasciato il territorio iraniano, si trova in sicurezza e ritornerà a Teheran non appena la situazione lo permetterà. D’intesa con i Paesi interessati, la Svizzera continua a svolgere il suo ruolo in qualità di potenza protettrice degli interessi statunitensi in Iran. Oltre alla Svizzera, anche Regno Unito e Australia hanno chiuso le loro rappresentanze diplomatiche.
Attacchi reciproci
La giornata ha visto nuovi lanci missilistici fra Israele e Iran. I servizi di emergenza israeliani hanno dichiarato che decine di persone sono rimaste ferite nel Nord del Paese, in seguito all'ultima serie di attacchi provenienti dall'Iran. A essere colpita anche la città di Haifa. Secondo il Magen David Adom (la sezione israeliana della Croce Rossa), tre persone sono in gravi condizioni, tra cui due uomini di 54 e 40 anni e un ragazzo di 16 anni. Poco fa, i media di Stato iraniani hanno parlato di forti esplosioni nel Sud-Ovest del Paese. In mattinata, l'esercito israeliano ha invece dichiarato che circa 60 jet israeliani erano in volo sopra l'Iran, colpendo obiettivi intorno alla capitale Teheran e diversi siti legati al programma nucleare iraniano. Durante una visita all'Istituto Weizmann, colpito nei giorni scorsi da un attacco iraniano, il premier israeliano Netanyahu ha ribadito che il suo obiettivo "è distruggere il programma nucleare iraniano".
