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Come si elegge il capo dello Stato italiano?
Immagine Shutterstock
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Redazione
2 anni fa
Da giorni non si parla d’altro nella vicina Penisola e lunedì conosceremo il successore di Sergio Mattarella. Ma come funziona l’elezione?

Chi prenderà il posto di Sergio Mattarella? Nella vicina penisola non si parla d’altro. Da giorni circolano nomi sul futuro presidente della Repubblica italiana. Lunedì arriverà finalmente certezza e verrà svelato il successore di Mattarella, che sarà il 13esimo capo dello Stato italiano. Ma come avviene l’elezione? E cosa dobbiamo aspettarci? Ecco una breve panoramica.

Perché si vota adesso?
Il motivo è semplice: il mandato di Sergio Mattarella, in carica dal febbraio 2015, sta per scadere: ogni mandato dura 7 anni. La convocazione per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica è effettuata trenta giorni prima che scada il termine del suo mandato (in questo caso il 3 febbraio 2022). È possibile che venga rieletto? Si, ma nella storia Giorgio Napolitano è stato il primo e unico presidente a essere eletto per più di un mandato.

Chi vota?
È il parlamento che sceglie il nuovo presidente della Repubblica. L’assemblea è composta da 1’009 grandi elettori: 315 senatori, 630 deputati, 6 senatori a vita (Giorgio Napolitano, Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia, e Liliana Segre) e 58 rappresentanti delle regioni (tre per ogni regione, a parte la Valle d’Aosta che ne ha uno). L’elezione si svolge con votazioni a scrutinio segreto. Nei primi tre scrutini occorrerà raggiungere una maggioranza di due terzi dei votanti (673 voti); dalla quarta sarà sufficiente la maggioranza assoluta (505). I presidenti dei due rami del Parlamento non partecipano al voto.

Chi può essere letto
In base alla Costituzione italiana, ogni cittadino che ha compiuto i 50 anni di età e gode dei diritti civili e politici può essere eletto.

Come avviene lo spoglio dei voti?
Lo spoglio dei voti è fatto dal presidente della Camera, Roberto Fico (cinque stelle) che legge in Aula i nomi dei candidati uno ad uno ad alta voce. Il conto delle schede viene tenuto dai funzionari della Camera e dai componenti dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio, che si assumono il compito di scrutatori. I risultati di ogni votazione vengono letti all’Assemblea al termine dello spoglio. Per essere messe a verbale, le preferenze ai candidati devono essere almeno due. Chi riceve un solo voto viene conteggiato genericamente tra i voti dispersi.

I numeri
Dal 1946 ad oggi, in 74 anni di storia, l’Italia ha avuto 12 presidenti dalla Repubblica, mai una donna.

I potenziali candidati
Tra i partiti e i grandi elettori a oggi non sembra esserci consenso su chi sarà il prossimo presidente e a pochi giorni dall’elezione sono ancora molti i nomi in ballo. Tra questi l’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi, l’ex premier Silvio Berlusconi, lo stesso Sergio Mattarella, l’ex premier Paolo Gentiloni, la vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti, la ministra della giustizia Marta Cartabia, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati.

Le considerazioni di De Bortoli
Secondo Ferruccio De Bertoli, già direttore del Corriere della Sera, Berlusconi potrebbe sciogliere le riserve in senso negativo. L’ipotesi più accreditata (ma lo scenario cambia di ora in ora) è che si converga sul nome di Mario Draghi, anche se in questo caso si porrebbe il problema di chi lo sostituirà in Governo.

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