Germania
Cittadino svizzero fermato a Singen con 56kg di marijuana nel bagagliaio
Ufficio doganale di Singen
Ufficio doganale di Singen
Redazione
2 giorni fa
Un 32enne svizzero è stato arrestato in Germania con 56 kg di marijuana nel bagagliaio dopo un controllo casuale sull’autostrada.

Un automobilista svizzero è stato arrestato in Germania dopo essere stato sorpreso con un carico di 56kg di marijuana nel bagagliaio. Lo riferisce 20 Minuten, citando le autorità doganali tedesche. L’uomo, 32 anni, viaggiava su una Renault immatricolata nel cantone di Appenzello Interno e stava percorrendo l’autostrada A81 in direzione di Stoccarda quando è stato fermato per un controllo a campione dalla dogana centrale di Singen. Secondo quanto comunicato dagli agenti, la marijuana — contenente THC — era suddivisa in sei scatoloni e impilata fino al tetto del veicolo. Dopo lo stop, gli agenti hanno fatto spostare l’automobilista in un’area di sosta, dove l’ispezione del bagagliaio ha portato alla scoperta del considerevole quantitativo di droga.

"Viaggio d'affari"

Il 32enne ha dichiarato di trovarsi “in viaggio d’affari” e di dover consegnare la marijuana a Stoccarda per conto di un cliente. Tuttavia, non è stato in grado di presentare alcuna documentazione relativa a un permesso di importazione della cannabis né una dichiarazione doganale. Le autorità ricordano che importazione, esportazione e transito di cannabis sono generalmente vietati in Germania, fatta eccezione per rari casi regolati dalla legge sulla cannabis ricreativa. Durante il colloquio con gli agenti, lo svizzero sarebbe caduto in numerose contraddizioni, affermando ad esempio di non sapere che la marijuana fosse illegale sul territorio tedesco e di non conoscere con precisione chi gli avesse commissionato il trasporto. L’intero carico è stato confiscato. La Procura di Rottweil ha avviato un procedimento penale per possesso di cannabis e favoreggiamento del traffico di stupefacenti. L’uomo è stato portato davanti al giudice del tribunale distrettuale e si trova attualmente in custodia cautelare. L’Ufficio investigativo doganale di Stoccarda sta ora conducendo ulteriori accertamenti per ricostruire origini, destinatari e dinamiche del traffico.