
Cina e India hanno deciso di allentare le tensioni al confine himalayano “il prima possibile”, dopo gli scontri tra le truppe con almeno 20 morti.
“Le forze di difesa di confine di entrambi i Paesi dovrebbero continuare il dialogo, disimpegnarsi il prima possibile, tenere la distanza necessaria e alleviare la situazione sul campo”, si legge nella nota congiunta su cinque punti di consenso maturata dopo l’incontro di ieri a Mosca tra il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e l’omologo indiano Subrahmanyam Jaishankar. Impegno poi a “evitare azioni di aggravamento della situazione”.
I due Paesi, dotati di armi nucleari, si sono accusati dello sparo di colpi di arma da fuoco, inasprendo lo stallo di diversi mesi nella regione del Ladakh. Decine di migliaia di truppe sono state dispiegate in un’area all’altitudine di oltre 4.000 metri, per difendere le posizioni di una frontiera mai delimitata.
Cina e India hanno combattuto una breve guerra di confine nel 1962, ma ufficialmente non sono stati sparati colpi nell’area dal 1975, quando quattro soldati indiani morirono in un’imboscata.
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