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Cina, approvata la legge sui dazi per le ritorsioni commerciali
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Keystone-ats
10 giorni fa
La legge, in vigore dal primo dicembre, delinea una serie di disposizioni legali relative alle tariffe su import ed export cinesi dando alla Cina i mezzi per rispondere ai Paesi che rinnegano gli accordi commerciali.

Pechino ha approvato la 'legge sui dazi', che è un monito ai suoi maggiori partner commerciali in merito alla possibilità di reagire qualora imponessero tariffe sulle esportazioni cinesi, mentre Washington e Bruxelles prendono di mira il Dragone a causa della sua sovraccapacità produttiva industriale. La normativa è stata approvata dal Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese, ed è l'ultimo strumento di difesa commerciale di Pechino soprattutto verso la varie pressioni americane. 

Cosa prevede la legge

La legge, in vigore dal primo dicembre, delinea una serie di disposizioni legali relative alle tariffe su import ed export cinesi dando alla Cina i mezzi per rispondere ai Paesi che rinnegano gli accordi commerciali. Dalla salita al potere del presidente Xi Jinping di fine 2012, la Repubblica popolare ha rafforzato le sue capacità di difesa commerciale, introducendo leggi che conferiscono ai suoi funzionari il potere di ritorsioni contro quei Paesi che contestano il modo in cui la Cina commercia interferendo con la circolazione di merci, dati e personale. Le crescenti tensioni tra Cina, Stati Uniti e Unione Europea, poi, non hanno fatto altro che confermare la convinzione di Pechino di dover consolidare e migliorare le misure a sua disposizione.

Le tensioni con l'Occidente

Il crescente allarme per la sovraccapacità industriale cinese che inonda l'Unione Europea con prodotti a basso costo sta aprendo un nuovo fronte nella guerra commerciale tra Occidente e Pechino, iniziata con i dazi alle importazione da parte dell'amministrazione di Donald Trump nel 2018. Bruxelles sta valutando se applicarli sui veicoli elettrici cinesi, mentre Pechino sta conducendo la propria indagine antidumping sul brandy dell'Ue.