
A due giorni dal 35/o anniversario del golpe in Cile, una nuova ipotesi sulla morte dell'ex presidente Salvador Allende avanzata dal medico legale Luis Ravanel mette in dubbio la versione ufficiale secondo cui l'ex leder di Unidad Popular si suicidò l'11 settembre del 1973 mentre il palazzo presidenziale veniva bombardato per ordine del generale Augusto Pinochet. In un reportage, la rivista El Periodista riferisce che "il rinvenimento nel cranio di Allende di almeno due fori di proiettile" imputabili ad armi da fuoco differenti, "smentirebbero la possibilità di una morte avvenuta per suicidio". Una ipotesi considerata però "assurda" dalla figlia dell'ex capo dello Stato socialista, Isabel. Secondo Ravanel, solo una nuova autopsia potrà stabilire con certezza la dinamica dei fatti, visto anche che l'unica effettuata sul corpo dell'ex presidente fu quella del medico legale Luis Vasquez. Lo stesso che, ricorda la rivista, stabilì nel 1976 che la morte del diplomatico spagnolo Carmelo Soria era dovuta ad un incidente automobilistico, quando in realtà egli fu vittima di brutali torture della Dina, la polizia politica di Pinochet. La morte di Allende è stata al centro in questi anni di intense discussioni, spesso a sostegno di tesi contrastanti. Tra queste quella di un giornalista francese che nel 2005 ipotizzò che fosse stato un agente cubano ad uccidere l'ex presidente perché voleva arrendersi. La famiglia Allende, invece, ha ribadito più volte che ritiene l'ipotesi del suicidio, comprovata da una riesumazione del cadavere negli anni '90 e avallata dai medici più vicini all'ex presidente, come l'unica possibile. ATS
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