
L'ex medico chirurgo pedofilo Joel Le Scouarnec, 74 anni, è stato condannato oggi dalla giustizia francese a 20 anni di carcere per stupro e violenze sessuali su 299 persone, in gran parte pazienti minorenni al momento dei fatti avvenuti tra il 1989 e il 2014. Il verdetto è stato pronunciato oggi, dopo tre mesi di udienze dinanzi alla corte criminale di Morbihan, a Vannes, in Bretagna (nord-ovest della Francia). Le Scouarnec, che il procuratore generale ha qualificato con l'epiteto di ''diavolo'' durante il processo, è stato anche riconosciuto responsabile della morte di due vittime, una per overdose e l'altra per suicidio. ''Alla corte, non chiedo nessuna mansuetudine. Riconoscetemi semplicemente il diritto di diventare migliore e di riconquistare quella parte di umanità che mi è così tanto mancata'', ha dichiarato l'imputato, lunedì scorso, nel suo ultimo intervento nel processo iniziato il 24 febbraio.
La pena massima
Le Scouarnec viene dunque condannato alla pena massima di venti anni di carcere, a causa della ''particolare gravità dei fatti commessi, sia per il numero di vittime, della loro giovane età e del carattere compulsivo", dichiara la corte criminale. L'imputato sfugge tuttavia alla cosiddetta 'detenzione di sicurezza', una misura che avrebbe permesso di rinchiuderlo in un centro criminale, con rischi elevati di recidiva, tenuto conto, in particolare, della sua ''volontà di riparazione'' e dell'età.
Vittime stuprate durante l'anestesia
I fatti per i quali è stato condannato sono commessi in oltre una decina di ospedali in cui Scouarnec operava. Le vittime, 299 secondo i verbali, hanno subito le violenze sessuali mentre erano addormentate o in fase di risveglio dall'anestesia. Di queste, 256 avevano meno di 15 anni. Già condannato nel 2020 a Saintes, nel centro-ovest della Francia, a 15 anni di carcere per stupri e violenze su 4 bambini, fra i quali due sue nipoti, l'ex medico è stato nuovamente incastrato dalle agende trovate a casa sua durante una perquisizione nel 2017. Gli scritti, molto dettagliati, indicavano nome, età e indirizzo delle vittime, oltre al tipo delle violenze inflitte, spesso coperte da procedure mediche. Durante le inchieste, le Scouarnec si era definito "pedofilo da decenni".