
Caritas Svizzera, organizzazione di aiuto sociale e umanitario della Chiesa cattolica elvetica, condanna fermamente gli ultimi attacchi contro una chiesa e il campo per profughi della sua organizzazione partner Caritas Jerusalem a Gaza.
Due morti
Secondo Caritas Jerusalem, una donna di 84 anni è stata gravemente ferita nel bombardamento ed è poi morta. Aveva cercato riparo nel campo. Anche il custode 60enne della parrocchia è stato ucciso, ha indicato oggi a Keystone-ATS Nils Jost, portavoce di Caritas Svizzera. Il Patriarcato latino di Gerusalemme dal canto suo ha indicato che l'attacco ha provocato anche il ferimento di altre undici persone.
Attacchi a strutture umanitarie non sono ammissibili
Il campo offre supporto psicosociale. Caritas Jerusalem impiega circa 60 persone nella Striscia di Gaza; 20 di loro vivono ora in tende perché le loro case sono state distrutte. La situazione della sicurezza è estremamente difficile per tutti i progetti di aiuto, ha spiegato Jost. Attacchi a strutture umanitarie non sono ammissibili: Caritas li condanna con la massima fermezza. L'ente della Chiesa cattolica svizzera attualmente sostiene due progetti nell'enclave palestinese con un budget complessivo di circa 900'000 franchi.