Estero
Che fine ha fatto Monica Lewinsky?
Redazione
17 anni fa
Alla ricerca della dama bianca dieci anni dopo lo scadalo che provocò una crisi istituzionale negli Stati Uniti

A dieci anni dal Sexgate che a Bill Clinton costò la carica di presidente degli Stati Uniti che fine ha fatto Monica Lewinsky? Se l'è chiesto oggi il Corriere della Sera. "In un decennio - scrive Ennio Caretto - Monica e l’America sono cambiate. Lei non cerca più le luci della ribalta dal 2004, quando pubblicò l’autobiografia La mia vita. E Barbara Hutson, il suo press agent, non cerca più i media per reclamizzarne le iniziative (fallite in maggioranza), ma protegge la sua riservatezza. Gli americani, sebbene sempre spaccati sullo scandalo, non la considerano più una peccatrice, ma incominciano a vedere in lei una vittima. Mentre i Clinton haters, gli odiatori di Clinton, continuano a farla oggetto di barzellette oscene, personalità come la giornalista Barbara Walters e l’attrice Whoopy Goldberg la difendono pubblicamente. Quando possono, glissano pure gli stessi repubblicani, bruciati dai recenti Sexgate dei loro parlamentari". Lo scandalo fu epocale. A cavallo del 1998, Monica, una stagista di 24 anni della Casa Bianca, iniziò una boccaccesca love story con il presidente Clinton che provocò una crisi costituzionale. Il Paese, traumatizzato, non perdonò Clinton (il suo vicepresidente Al Gore pagò per lui due anni dopo perdendo le elezioni) ma formò quadrato attorno a Hillary, la «leonessa» tradita che sfoderò gli artigli in difesa del marito. La stagista divenne il simbolo del male. Senonché oggi, l’America sembra riabilitarla. Ha scritto Richard Cohen, columinist del Washington Post: "Il suo fu un errore di gioventù. Lo ha scontato. Merita di rifarsi una vita e di essere lasciata in pace. "Nel 2005, l’ex dama bianca di Clinton si è trasferita in Inghilterra. Lo scorso gennaio ha preso una seconda laurea in psicologia sociale alla London School of Economics. La sua tesi, “Alla ricerca della giuria imparziale: riflessioni sulle conseguenze della pubblicità prima del processo”, è stata un grido di dolore. «L’abbiamo sacrificata sull’altare del maschilismo», ha protestato Cohen. «Un uomo non passa alla storia per una trasgressione sessuale». E ha aggiunto: «Il principale colpevole del Sexgate fu Clinton, ma fu Monica a soffrirne, perché si illuse che il presidente avrebbe lasciato Hillary per lei». L’America deve rispettarla, concude Cohen: «Dove si trova l’uomo coraggioso capace di sposarla?». Per qualche mese Monica ha cercato un impiego a Londra, poi è ritornata in America. La scorsa estate, era residente a Portland nell’Oregon, alla cui università si era laureata la prima volta nel ’95, l’anno che entrò alla Casa Bianca. Marjorie Skinner, una disegnatrice, l’ha avvistata a Genes, un noto ristorante, e allo Urban grind bar. «Era con un gruppo di vecchi amici dell’università, l’ho trovata simpatica, disinvolta e in forma, una bella donna». Secondo il quotidiano locale, Monica, che a luglio ha compiuto 34 anni, abita in un condominio del Pearl district, il migliore rione cittadino, e lavora al marketing della rivista Mercury Monthly. Barbara Hutson, la sua press agent, rifiuta di svelare se abbia un compagno o un fidanzato". "Nell’autobiografia La mia vita, l’ex stagista ebbe parole amare per il presidente Clinton: «Quante menzogne, quante ferite», le sue ultime dichiarazioni pubbliche. Monica voleva lasciarsi il Sexgate alle spalle assieme ai fiaschi successivi: le parentesi da stilista, quella di conduttrice alla Fox e il suo infelice monologo a teatro. C’è riuscita. I suoi genitori sono divorziati dall’88, ogni tanto li va a trovare a Los Angeles dove la madre si è risposata. Evita Washington e si astiene dal commentare le elezioni. Con malizia, lo Hill Chronicle, il quotidiano del Congresso, ha scritto che «voterà repubblicano». Whoopy Goldberg è scattata: «Basta strumentalizzarla, non desidera altro che un’esistenza anonima»".

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