No, non è stata unicamente l'unità tra i cardinali elettori a fare sì che Robert Francis Prevost sia stato eletto papa in soli quattro scrutini. Parola del cardinale e arcivescovo di New York Timothy Dolan, già indicato da Donald Trump come successore ideale di papa Francesco sul Trono di Pietro. Scherzando, il porporato statunitense ha evocato un'altra ragione per spiegare la rapidità del conclave. "Il cibo? Diciamo che è stato un ottimo, ottimo, ottimo incentivo per arrivare a una conclusione", ha dichiarato ridendo il cardinale Dolan, citato dalla Cnn nella giornata di venerdì.

Anche il cardinale Joseph Tobin, arcivescovo di Newark, è rimasto deluso dalle pietanze servite dalla mensa di Casa Santa Marta. Tobin ha però aggiunto che ai cardinali è stato servito "un pasto incredibile" in un altro luogo del Vaticano dopo la fine delle votazioni. "Si sono trattenuti finché non abbiamo finito il lavoro", ha scherzato. Entrambi i cardinali hanno però mantenuto il riserbo su cosa sia stato servito loro durante i due giorni di clausura.

Le lamentele per i piatti offerti durante il conclave non riguardano unicamente i due cardinali a stelle e strisce. Il New York Times ha raccolto le lamentele del cardinale genovese Mauro Piacenza, che partecipò al conclave del 2013 ma non a quello della scorsa settimana, per raggiunti limiti di età. "È cibo che protesti mangiare in una stazione ferroviaria", ha affermato il prelato ligure, secondo cui il personale di Casa Santa Marta servirebbe pasta "con salsa annacquata", semplici cotolette e insalate. Questi piatti sono tendenzialmente gli stessi che vengono serviti in una giornata qualsiasi. Giudizi impietosi che sicuramente non faranno contente le suore Figlie della Carità di San Vincenzo De Paoli, le cuoche che preparano i piatti della mensa del conclave.