Estero
Caracas caccia l’ambasciatrice Ue
Il premier venezuelano Nicolás Maduro
Il premier venezuelano Nicolás Maduro
Keystone-ats
4 anni fa
Il Venezuela ha deciso di imporre la partenza della rappresentante europea dopo sanzioni contro persone vicine al suo governo, ira di Bruxelles

Scintille fra l’Unione europea (Ue) e il Venezuela chavista. La tensione fra le parti, da tempo alta, è infatti schizzata alle stelle nelle ultime ore, dopo che il presidente Nicolás Maduro ha risposto a nuove sanzioni di Bruxelles contro undici persone a lui vicine con la drastica decisione di imporre una partenza “entro 72 ore”, di fatto un’espulsione, all’ambasciatrice Ue Isabel Brilhante Pedrosa.

La replica dei ‘27’ non si è fatta attendere ed è arrivata questa mattina prima via Twitter dal capo della diplomazia europea, Josep Borrell (”Condanniamo e respingiamo l’espulsione della nostra ambasciatrice a Caracas”), e poi in conferenza stampa dalla sua portavoce, Virginie Battu-Henriksson, che ha annunciato “l’immediata convocazione” dell’ambasciatrice venezuelana a Bruxelles, Claudia Salerno Caldera. “Successivamente, ha aggiunto la portavoce, vedremo quali sono le misure che potranno essere adottate”. Per una reciprocità immediata di espulsione di Salerno Caldera, esistono problemi tecnici, perché l’ambasciatrice venezuelana è accreditata sia presso la Ue sia presso i governi di Belgio e Lussemburgo. Dopo aver assicurato che al gesto di Maduro si risponderà con “le necessarie consuete misure di reciprocità”, Borrell ha sottolineato che “solo una soluzione negoziata fra venezuelani permetterà al Paese di uscire dalla sua profonda crisi”.

Il leader chavista, deciso a far svolgere nel 2020 le elezioni per l’Assemblea nazionale, ha interpretato le nuove sanzioni come la volontà europea di impedire il suo progetto. Lungi dal rinunciarvi, ha assicurato che “in Venezuela si svolgeranno elezioni parlamentari libere, trasparenti e con la partecipazione di migliaia di candidati e candidate”. “Oggi un gruppo di funzionari Ue si è riunito per esaminare la situazione in Venezuela, nel più puro stile coloniale, interventista, suprematista - ha detto durante la consegna del Premio di giornalismo Simon Bolivar - e per determinare chi si comporta bene e chi si comporta male”.

Nel 2019 l’Ue ha costituito il Gruppo internazionale di contatto (Gic), iniziativa accolta positivamente dal governo venezuelano. Ma la situazione si è deteriorata quando il Gic ha sostenuto la legittimità dell’Assemblea nazionale e del suo leader, Guaidó, autoproclamatosi presidente della Repubblica ad interim con l’obiettivo di allontanare dal potere il “tiranno” Maduro.

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