
Da questa notte al campo 'Giungla di Calais', in Francia, si moltiplicano gli incendi. Le immagini diffuse dalle reti all news di Francia sono impressionanti. Una densa coltre di fumo nero si solleva nel cielo di Calais mentre il fuoco divora le tende e le baracche dei migranti in corso di evacuazione. I primi roghi si sono verificati ieri in serata. Nella notte il fuoco ha fatto esplodere almeno due bombole a gas e un siriano è rimasto leggermente ferito al timpano. Fabienne Buccio, prefetto di Calais, ha spiegato che "andarsene e bruciare il loro accampamento fa parte della tradizione dei migranti". "Abbiamo spiegato più volte che non andava fatto", ha aggiunto. "È un modo per dire addio alle loro case", confermano gli esperti. Quello che sta succedendo nella Giungla di Calais è "preoccupante", qualcosa di "molto più serio" di quanto si pensi. "I pompieri stanno intervenendo per domare il fuoco che può essere pericoloso": ha invece detto Didier Leschi, direttore generale dell'ufficio francese per l'immigrazione e l'integrazione (Ofii), intervistato in diretta da BFM-TV. La prefettura del Pas-de-Calais assicura che gli incendi nel campo sono solo una tradizione dei migranti per dire addio ai loro alloggi di fortuna? "È vero che che c'è questa tradizione - risponde Leschi - E però oggi ciò che preoccupa è che questi inizi d'incendio sono multipli e simultanei. Ce ne sono tanti, dobbiamo porci delle domande...". Secondo la testimonianza di alcuni migranti ad appiccare il fuoco sarebbero stati degli europei. "Abbiamo avuto questa informazione ma andrebbe confermata", ha aggiunto il responsabile dell'Ofii.
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