
La notizia ha scosso il mondo della cultura: Leila Alaoui, la giovane fotografa franco-marocchina ferita durante gli attentati di al Qaida a Ouagadougou, in Burkina Faso, non ce l'ha fatta. Riconosciuta come una delle fotografe tra le più talentuose della scena marocchina, la Alaoui aveva 33 anni e vantava già varie esposizioni, dagli Usa al Libano. Suoi ritratti sono esposti in questi giorni al Museo Mohammed VI di Arte moderna e contemporanea di Rabat. Venerdì scorso, stava cenando quando si è trovata al centro della tragedia di Ouagadougou. Christine, la madre, aveva dato i dettagli: "È ferita alle gambe e alle braccia; ha perso molto sangue". Poi sono sopraggiunte complicazioni respiratorie innanzitutto. Nella notte tra lunedì e martedì, dopo un intervento d'urgenza, la situazione è precipitata. Tra i ricordi più accorati, c'è quello dello scrittore Tahar Ben Jelloun che dedica alla fotografa la sua rubrica settimanale sul sito d'informazione marocchino Le360.ma. "Oggi il mondo dell'arte perde una stella - scrive l'autore di 'Creatura di sabbia' - ed è accaduto che si trovasse sulla scena, suo luogo di creazione, quando la crudeltà dei barbari l'ha colpita". Leila Alaoui era in Burkina Faso per conto di Amnesty International.
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