
Brigitte Macron ricorre in Cassazione dopo l'assoluzione, giovedì scorso, da parte della corte d'appello di Parigi, di due donne accusate di aver fatto circolare sul web la notizia secondo cui la première dame di Francia sarebbe transgender. È quanto riferito dall'avvocato di Brigitte Macron, Jean Ennochi, citato dall'agenzia France Presse. Ricorso in Cassazione anche per il fratello della première dame.
Bufala in rete
Giovedì scorso, la Corte d'appello di Parigi ha prosciolto le due donne finite alla sbarra per aver fatto circolare sul web le voci secondo cui Brigitte Macron sarebbe una donna transgender, una clamorosa bufala divenuta virale ben oltre i confini francesi e fino agli Stati Uniti. Le due imputate, Natacha Rey e Amandine Roy, sono state scagionate sull'insieme delle accuse mosse contro di loro. In primo grado, lo scorso settembre, erano state riconosciute colpevoli e condannate ad una multa di 500 euro con la condizionale, come anche 8000 euro per danni ed interessi da versare alla première dame e 5000 euro al fratello Jean-Michel Trogneux, entrambi costituitosi parte civile nel processo.
"Inesistente"
Al centro del caso, una delle "fake news" più ricorrenti dalla prima elezione di Macron all'Eliseo nel 2017. Quella secondo cui Brigitte Macron, nata Trogneux, non sarebbe mai esistita ma che il fratello Jean-Michel avrebbe preso questa identità dopo aver cambiato sesso. Ora il ricorso al massimo grado di giudizio.