
Il Piano Condor, la famigerata operazione di collaborazione internazionale tra dittature sudamericane negli anni '60-'70, potrebbe spiegare la morte misteriosa in un incidente d'auto del presidente eletto brasiliano Juscelino Kubitschek nel 1976. Lo afferma lo scrittore brasiliano Carlos Heitor Cony, autore del libro "Il bacio della morte", che analizza le strane circostanze dell'incidente che provocò la morte dell'ideatore di Brasilia, "una vera e propria cospirazione dei militari più fanatici". Con i mandati di cattura emessi il 24 dicembre scorso dalla magistratura di Roma, Cony ritiene che sia venuto il momento di fare chiarezza, in Brasile e in tutto il Sudamerica, su numerosi episodi rimasti inspiegati e mai investigati a fondo. Il più grave, afferma, è certamente l'attentato alla vita dell'ex presidente democratico brasiliano Juscelino Kubitschek. "Non si tratta di ritrovare i colpevoli e punirli, perché sono tutti delitti ormai in prescrizione, ma sarebbe almeno importante fare chiarezza su un episodio così importante nella storia del Paese", ha detto ieri Cony. Come prova delle sue affermazioni, lo scrittore, membro dell'Accademia brasiliana di Lettere, cita una lettera del 28 agosto 1975 dell'allora capo della polizia politica cilena, colonnello Manuel Contreras, all'allora capo dei servizi segreti brasiliani, il generale Joao Baptista Figueiredo (che più tardi fu l'ultimo presidente del governo militare e indisse le elezioni democratiche che vi misero fine). Nella lettera, il famigerato capo della repressione cilena cita i nomi di Kubitschek e dell'ex ministro di Salvador Allende, Orlando Letelier. Kubitschek morì nell'agosto del 1976, e Letelier un mese dopo. "Mi associo ai suoi timori riguardo alla vittoria del Partito Democratico nelle prossime elezioni negli Stati Uniti - scrive Contreras a Figueiredo - sappiamo dell'appoggio dei democratici americani a Kubichek (scritto in modo sbagliato, NdR) e Letelier, che in futuro potrebbe influenzare seriamente la stabilità nella regione". Cony ricorda che lo stesso Figueiredo, dopo aver assunto la presidenza, nel 1979 decreta un'amnistia per tutti gli accusati di violare i diritti umani e blocca qualsiasi inchiesta sui fatti avvenuti nel 1976. ATS
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