Estero
Biden in Europa a un mese dall’invasione ucraina
Immagine Nato
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Lara Sargenti
3 anni fa
Fitto programma per il presindente americano, che si è riunito con Nato, G7 e Consiglio Europeo. “L’Alleanza è forte e unita”, ha dichiarato. Nel frattempo in Ucraina si continua a combattere

Brussels, ore 10: le ultime auto diplomatiche sfilano davanti al quartier generale della Nato. L’ospite d’onore si profonde in sorrisi e strette di mano, ma dietro alle formalità il 24 di marzo segna un passaggio fondamentale in un conflitto che voleva essere lampo, ma le cui lancette oggi hanno rintoccato i 29 giorni. Data emblematica, a un mese dall’invasione ucraina, il presidente degli stati Uniti atterra in Europa con un’agenda fittissima: alle 10 il vertice Nato, alle 14 la riunione del G7 e alle 16 il Consiglio Europeo. “L’Alleanza è forte e unita”, ha dichiarato Biden, annunciando nuove sanzioni contro 328 deputati della Duma e 48 aziende della difesa russa.

Nato pronta a fornire assistenza militare

Parole cui hanno fatto eco quelle del Segretario Generale Nato Jens Stoltenberg, il cui mandato oggi è stato rinnovato di un anno. Gli alleati hanno deciso di intensificare l’assistenza all’Ucraina, anche dal punto di vista militare. È infatti di oggi la decisione di fornire nuove armi anti-carro, difese anti-missili, droni e oltre un miliardo di dollari in aiuti umanitari. A inizio aprile ulteriori eurofighter spagnoli raggiungeranno la Lituania e nuove truppe Nato si disporranno a est. Resta puntato, nel frattempo, il dito contro l’immobilismo della Cina.

Si continua a combattere

Intanto sul terreno si continua a combattere con l’amministrazione militare ucraina che su Telegram ha denunciato nuovi bombardamenti con il fosforo su Lugansk, a cui Kiev avrebbe risposto distruggendo una nave anti anfibio russa nel porto di Berdyansk, che stava trasportando equipaggiamento militare, secondo il Kyev Indipendent che, citando il ministro dell’ecologia ucraino, annuncia il controllo progressivo degli incendi scoppiati nei boschi attorno alla centrale di Cernobyl.

Le perdite

A un mese dall’inizio del conflitto, secondo il resoconto dei militari ucraini, le perdite russe sarebbero di circa 15.800 militari. Vero o no, la tensione fra l’entourage del Cremlino sembra crescere: con le clamorose dimissioni, annunciate nelle scorse ore, di Anatolij Chubais, personalità vicinissima a Putin, padre delle grandi privatizzazioni degli anni Novanta, che ha lasciato il paese, rigettando il suo posto come rappresentante speciale del presidente presso gli organismi internazionali.

Cassis criticato dall’ambasciata russa a Berna

Nota finale per la Svizzera. La presenza di Ignazio Cassis alla manifestazione pro ucraina di sabato ha raccolto le critiche dell’ambasciata russa a Berna: “Considerando il senso delle dichiarazioni fatte, reputiamo che l’iscrizione della Svizzera nella lista dei paesi ostili alla Russia sia completamente giustificata” ha asserito il portavoce dell’ambasciata.

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