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Austria, “c’è delusione e preoccupazione”
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Redazione
4 anni fa
Caroline Vicentini, residente in Austria, parla del clima che si respira nel paese dopo un weekend di proteste per le misure annunciate dallo Stato: confinamento da lunedì 22 novembre e obbligo vaccinale nel 2022

Ieri è scattato il primo giorno di confinamento in Austria. Una situazione che si protrarrà per i prossimi 19 giorni, sia per i vaccinati che non. Nonostante un weekend di manifestazioni di protesta in tutto il paese (35mila le persone che si sono riunite sabato nella sola capitale), lunedì è stato relativamente tranquillo, conferma Caroline Vicentini, residente in Austria, ai microfoni di Ticinonews.

C’è tuttavia un sentimento diverso che prevale tra la popolazione rispetto ai precedenti confinamenti., anche perché il Governo ha deciso per un obbligo vaccinale a partire dal prossimo febbraio. “C’è tanta delusione e preoccupazione che lo Stato possa prendere decisioni tanto forti ed entrare nella vita privata delle persone. Sentimenti che vengono strumentalizzate dai partiti di destra”.

Decisioni drastiche prese di fronte a una situazione che sta diventando drammatica, soprattutto in alcune regioni come Salisburgo e Alta Austria, dove le cure intense sono arrivate al massimo delle loro capacità. “I pazienti vengono mandati nel resto dell’Austria o in Germania. Siamo in un momento abbastanza drammatico, per questo le leggi diventano più severe”.

Ma come si è arrivati a questo punto? Perché la quarta ondata è così forte? Per Vicentini i motivi sono molteplici. “Durante l’estate non è stato fatto molto, non si parlava più di Covid. Uno dei partiti al potere cercava di vincere le elezioni in Alta Austria e l’attenzione sul tema Covid è calato. C’è chi addirittura ha detto che in Austria la pandemia era stata sconfitta. Questo è anche uno dei motivi per cui la gente non si attiene più alle regole e pensa che sia tutto finito. C’è più rigore a Vienna, dove le regole sono più severe. Ma nel resto del paese...”.

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