WikiLeaks
Assange è libero e ha lasciato il Regno Unito: "La libertà di Julian è la nostra libertà"
© Screenshot video X / @Stella_Assange
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Redazione
10 mesi fa
Lo ha comunicato su X proprio l'organizzazione di cui è il fondatore, WikiLeaks. Assange ha accettato un accordo con la giustizia americana in cui si dichiara colpevole di un reato nel caso della pubblicazione di carte top secret, così da evitare l'estradizione e poter tornare nel suo Paese natale in Australia.

"Julian Assange è libero. Ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh la mattina del 24 giugno, dopo avervi trascorso 1901 giorni. Gli è stata concessa la libertà su cauzione dall'Alta Corte di Londra ed è stato rilasciato all'aeroporto di Stansted nel pomeriggio, dove è salito su un aereo e ha lasciato il Regno Unito". Lo comunica su X proprio WikiLeaks, l'organizzazione di cui Assange è fondatore. "Questo è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite", si legge sul social media. WikiLeaks informa che dopo un lungo periodo di trattative con il Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti, il Paese in cui Assange rischiava l'estradizione e una condanna a 175 anni di carcere per aver pubblicato documenti top secret, è stato finalmente trovato un accordo, che non è stato ancora formalmente finalizzato. "Dopo più di cinque anni in una cella di 2x3 metri, isolato 23 ore al giorno, presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli, che hanno conosciuto il padre solo dietro le sbarre", si legge su X.

"La libertà di Julian è la nostra libertà"

"WikiLeaks - prosegue l'organizzazione - ha pubblicato storie rivoluzionarie sulla corruzione del governo e sulle violazioni dei diritti umani, chiedendo conto ai potenti delle loro azioni. Come caporedattore, Julian ha pagato duramente per questi principi e per il diritto delle persone a sapere". Assange tornerà in Australia, Paese che nell'ultimo periodo si è fatto ambasciatore della sua liberazione anche grazie all'attenzione del primo ministro Anthony Albanese. WikiLeaks ringrazia inoltre "tutti coloro che ci sono stati accanto, hanno combattuto per noi e sono rimasti totalmente impegnati nella lotta per la sua libertà". "La libertà di Julian è la nostra libertà", conclude il messaggio sui social media.

I termini dell'accordo

Assange ha accettato di dichiararsi colpevole di un reato relativo al suo ruolo in una delle più grandi violazioni di materiale classificato americano, come parte di un accordo con il Dipartimento di giustizia statunitense che gli consentirà di evitare la reclusione negli Stati Uniti e di tornare in Australia. Lo riferisce la CNN, citando documenti recentemente depositati presso il tribunale. Il patteggiamento, come sottolineato anche da WikiLeaks, deve ancora essere approvato da un giudice federale. Secondo i termini del nuovo accordo, i pubblici ministeri del dipartimento di giustizia chiederanno una condanna a 62 mesi, che equivale agli oltre cinque anni che Assange ha scontato nel carcere di massima sicurezza a Londra. Il patteggiamento riconoscerebbe il tempo già trascorso in prigione, consentendo a Julian di tornare immediatamente in Australia, il suo Paese natale. Giova ricordare che il fondatore di Wikileaks è accusato di 18 capi di imputazione in una incriminazione del 2019 per il suo presunto ruolo nella diffusione di carte top secret, reato che comporta, come detto, un massimo di 175 anni di prigione. Negli scorsi mesi il presidente Joe Biden aveva alluso a un possibile accordo promosso dai dirigenti del governo australiano per riportare Assange nel suo Paese natale. Tuttavia, i funzionari dell'FBI e del Dipartimento di giustizia si sono opposti a qualsiasi accordo che non includesse una dichiarazione di colpevolezza da parte di Assange, come hanno riferito alla CNN persone informate sulla questione. Il mese scorso, un tribunale del Regno Unito ha stabilito che il fondatore di WikiLeaks aveva il diritto di fare ancora appello contro l'estradizione negli Stati Uniti, regalandogli una vittoria nella sua lotta durata anni per evitare il processo in America per i suoi presunti crimini.

In tribunale sulle Isole Marianne mercoledì mattina

Come riporta l'ANSA, Assange andrà nel territorio americano delle Isole Marianne Settentrionali nell'Oceano Pacifico per affrontare un giudice come parte del patteggiamento che dovrebbe ridargli la libertà e la possibilità di tornare nella sua nativa Australia. Il 52enne ha accettato di dichiararsi colpevole dell'unica accusa di cospirazione per ottenere e diffondere informazioni sulla difesa nazionale, secondo un documento depositato in tribunale nel territorio statunitense del Pacifico. Si prevede che comparirà in tribunale mercoledì mattina ora locale. Prima di volare verso le Isole Marianne Settentrionali, l'aereo con a bordo Julian si è fermato a Bangkok per fare rifornimento: lo ha comunicato oggi un alto funzionario tailandese, si legge sull'ANSA. "Il volo atterrerà intorno alle 11:50" ora locale (le 6:50 in Italia) "da Londra. È previsto il rifornimento di carburante e acqua prima di partire alle 21 per l'isola di Saipan", ha detto la fonte coperta da anonimato.