
Il pittore senegalese Iba Ndiaye, considerato uno dei più grandi artisti africani del XX secolo, è morto sabato scorso nella sua casa di Parigi all'età di 80 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dal Ministero della Cultura senegalese. L'opera di Ndiyae, che ha trascorso in Francia quasi la metà della sua vita, si è ispirata sia alla cultura africana sia alle avanguardie europe del primo Novecento (dal cubismo al surrealismo), proponendo un affascinante mix tra realismo ed astrazione figurativa. Ndiaye aveva conquistato fama internazionale alla fine degli anni Sessanta, dopo aver esposto in Francia, negli Stati Uniti, in Germania, in Gran Bretagna e in Olanda. Arrivato a Parigi nel 1948, Iba Ndiaye si iscrisse alla Scuola di Belle Arti e iniziò a frequentare gli ambienti dell'avanguardia artistica della capitale francese. Nel 1959, con l'indipendenza del Senegal, rientrò nel suo paese natale, dove partecipò alla creazione della locale Accademia di Belle Arti, esponendovi nel 1962 la sua prima mostra. Nel 1966 lasciò il Senegal e si stabilì a Parigi: fu nel suo atelier che creò le prime tele sul tema del sacrificio rituale del montone, che lo resero famoso in una serie di esposizioni europee. Nel 1987 si tenne a Monaco di Baviera la prima grande retrospettiva della sua opera, che poi è stata esposta in Olanda, Finlandia, Giappone, Austria, Belgio, Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada. ATS
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