
Gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo quadro su TikTok, compiendo un passo cruciale per mettere fine a una saga che va avanti da cinque anni e che ha pesato come un macigno nei rapporti fra le due superpotenze economiche. "Abbiamo un'intesa. Donald Trump e Xi la completeranno", ha annunciato il segretario al Tesoro Scott Bessent al termine della due giorni di incontri serrati con la controparte cinese a Madrid. I due leader si sentiranno telefonicamente venerdì per discutere l'accordo e suggellarlo.
Una questione di sicurezza
La piattaforma online è al centro di un duro contenzioso fra gli Stati Uniti e la Cina che si prolunga fin dai tempi della prima amministrazione Trump, fra molteplici giravolte della Casa Bianca, una legge ad hoc approvata dal Congresso e l'intervento della Corte Suprema. L'accordo quadro dovrebbe ora portare chiarezza sul futuro della popolare piattaforma che ha aiutato Trump a conquistare per la seconda volta la presidenza e che il presidente si è impegnato a salvare sotto pressione degli oltre 135 milioni di americani che la usano, molti dei quali suoi sostenitori. I contorni dell'intesa non sono chiari, soprattutto per quanto riguarda il tanto ambito algoritmo che governa l'app. Bessent ha confermato che la proprietà della divisione americana di TikTok sarà statunitense così da spazzare via i timori per la sicurezza nazionale che avevano spinto il Congresso a intervenire imponendo una vendita o il divieto della piattaforma negli Stati Uniti. Secondo indiscrezioni, a rivelare le attività statunitensi di TikTok potrebbe essere un consorzio guidato dal presidente di Oracle Larry Ellison, a cui Trump aveva espresso il proprio appoggio per l'acquisizione dell'app già in gennaio.
"I giovani saranno molto contenti"
Poco prima dell'annuncio ufficiale, il presidente americano sul suo social Truth aveva lasciato trapelare che un accordo era a portata di mano. "È stato raggiunto un accordo su una certa azienda che i giovani del nostro Paese desideravano fortemente salvare. Saranno molto contenti", aveva detto precedendo Bessent e annunciando in contemporanea che avrebbe parlato con Xi.
Le relazioni tra Usa e Cina
L'intesa sembra spianare la strada a un possibile incontro fra i due leader. La Cina preme da mesi per una visita ufficiale di Trump nel Paese, ma gli Stati Uniti finora non hanno risposto chiedendo prima dei risultati tangibili su TikTok. Ora alla luce dell'accordo raggiunto è possibile che i due presidenti possano incontrarsi al vertice dell'Apec in Corea del Sud, e non è esclusa neanche una visita di Trump in Cina. Nonostante la schiarita, la tensione fra i due paesi resta alta soprattutto sul settore tecnologico. Gli Stati Uniti hanno infatti inserito alcune aziende di chip cinesi nella loro lista nera commerciale. Pechino ha invece accusato Nvidia di violazioni antitrust nell'acquisizione dell'israeliana Mellanox Technologies. C'è poi il nodo dei dazi ancora da sciogliere. Le maxi tariffe imposte da Trump hanno fatto calare del 15% le esportazioni di cinesi negli States dall'inizio dell'anno rallentando l'economia del Dragone, la cui produzione industriale in agosto ha segnato un modesto +5,2%, l'aumento minore da 12 mesi. Se i dazi attuali stanno già facendo pagare un conto salato, a preoccupare Pechino è anche l'ipotesi di nuove tariffe americane contro la Cina per gli acquisti di petrolio russo. Un timore a cui ha risposto Bessent, spiegando che gli Stati Uniti non imporranno dazi per gli acquisti di greggio russo a meno che gli europei "non raggiungano il nostro attuale livello di tariffe". Da parte loro gli Stati Uniti sono preoccupati per i pochi progressi nella battaglia cinese contro il fentalyl e soprattutto per gli scarsi acquisti di prodotti agricoli americani, la soia in primis, che vanno a colpire la base di Trump e quella fascia di elettori determinate per il partito repubblicano in vista delle elezioni di metà mandato.