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Arresti a Hong Kong nell’anniversario di Tienanmen
Immagine archivio Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
I tentativi di celebrare il movimento pro-democrazia cinese sono stati repressi dalle autorità

Le autorità di Hong Kong hanno arrestato diverse persone mentre tentavano di commemorare pubblicamente il 33esimo anniversario della strage di Tienanmen del 4 giugno 1989. Sulla piazza, che ospitò la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, ormai 33 anni fa sono state uccise migliaia di persone che reclamavano un’apertura democratica del paese, sulla scia delle aperture economiche di Den Xiaoping. L’evento è oggi censurato dal Partito Comunista Cinese in tutte le sfere della società.

Gli arresti
I giornalisti dell’AFP hanno visto almeno una mezza dozzina di persone portate via dalla polizia, la maggior parte in serata, incluso l’attivista Yu Wai-pan del partito della Lega dei socialdemocratici (LSD). Lo stesso partito ha fatto sapere che Yu è stato successivamente rilasciato senza alcuna accusa, mentre un altro membro, Lau Shan-ching, è stato arrestato per aver indossato una maglietta con il ritratto del defunto attivista cinese per la democrazia Li Wangyang.

I provvedimenti preventivi delle autorità
Le autorità dell’isola avevano avvertito che partecipare ad “assemblee non autorizzate” avrebbe comportato il rischio di una pena fino a cinque anni di reclusione. Gran parte del Victoria Park, in passato teatro della veglia annuale a lume di candela per ricordare il massacro, è stata chiusa. Il parco e l’adiacente quartiere dello shopping di Causeway Bay sono stati pesantemente presidiati dalla polizia, che ha perquisito diverse persone.

Hong Kong sempre più nell’orbita della Cina
All’inizio dello scorso maggio aveva avuto luogo l’elezione del governatore del paese, che aveva portato John Lee al potere. Lee aveva ottenuto la stragrande maggioranza dei voti in quanto unico candidato e grazie al supporto di Pechino. Lo stesso si era dimostrato un accanito sostenitore della legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina ad Hong Kong nel 2020. Il 30 maggio scorso, il leader è stato accolto da Xi Jinping, che gli ha assicurato “piena fiducia”.

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