
Martedì prende il via a Innsbruck il processo per il mega crack del gruppo Signa, che aveva importanti interessi anche in Svizzera, all'ex magnate austriaco René Benko. Una seconda udienza è prevista per mercoledì. Il 48enne deve rispondere davanti alla Corte d'assise di Innsbruck dell'accusa di bancarotta fraudolenta. In concreto avrebbe - così l'accusa - sottratto alla massa fallimentare complessivamente 660'000 euro (615'500 franchi al cambio attuale) tramite donazioni, affitti per una villa e altri versamenti. Per il momento è in calendario l'audizione di otto testi. L'interesse mediatico è enorme, scrive l'Apa, ben 70 testate giornalistiche si sono accreditate. Si tratta comunque solo del primo filone della maxi inchiesta della Procura anti-corruzione di Vienna.
Trasferito a Vienna
Nei giorni scorsi Benko è stato trasferito dal carcere di Vienna a quello di Innsbruck. Il tirolese è così tornato nella sua città natale per la prima volta dopo il suo arresto, avvenuto lo scorso 23 gennaio. Benko in tutti questi mesi è sempre rimasto in custodia cautelare perché, secondo i giudici, non era mai venuto meno il rischio di reiterazione. Anche la Procura di Trento aveva lo scorso dicembre chiesto il suo arresto per operazioni immobiliari nel nordest.