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Africa, casi reali covid 100 volte più alti degli ufficiali
immagine Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Oms, il 65% della popolazione aveva anticorpi anti-covid, una delle percentuali più alte al mondo. Questa cifra potrebbe essere stata tuttavia influenzata dall’elevata diffusione della malaria

Almeno 800 milioni di persone in Africa potrebbero già aver contratto il Covid-19, un numero quasi 100 volte più alto delle stime ufficiali, che a oggi riportano “soltanto” 8,2 milioni infezioni da SarsCov2 nel continente africano.

Studio Oms
Il dato emerge da uno studio realizzato da ricercatori dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e di diverse università canadesi pubblicato su medRxiv, piattaforma che rende disponibili le ricerche prima della revisione da parte della comunità scientifica. “La stima precisa dell’incidenza cumulativa di Covid-19 in Africa rimane problematica a causa delle difficoltà nel tracciamento dei contatti, nei sistemi di sorveglianza e nelle capacità di test dei laboratori”, spiegano i ricercatori. Lo studio ha cercato di giungere a una quantificazione indiretta dell'impatto della pandemia nel continente passando in rassegna 151 studi di siero prevalenza, vale a dire ricerche in cui erano stati misurati nella popolazione gli anticorpi sviluppati in risposta al contatto con il virus o alla vaccinazione. Anche se gli studi coprivano meno della metà degli Stati africani (22 su 54), erano rappresentativi del 71% della popolazione.

Risultati studio
Nel complesso, la ricerca ha rilevato che il 65% della popolazione aveva anticorpi anti-coronavirus, una prevalenza che è tra le più alte del mondo, “comparabile solo con il Sud-Est asiatico”, affermano i ricercatori. Inoltre, “con una copertura vaccinale bassa durante il periodo di studio, la prevalenza è principalmente dovuta alle infezioni”. I ricercatori ammettono che l'alta prevalenza riscontrata dagli studi potrebbe essere stata influenzata dall'elevata diffusione della malaria: è possibile che i test sierologici in alcuni casi vengano 'ingannati' nelle persone che hanno contratto la malattia. Nonostante ciò, lo scarto tra i casi stimati dallo studio e le rilevazioni ufficiali resta elevatissimo. È inoltre probabile che oggi si sia ampliato ulteriormente: la ricerca si ferma infatti agli studi pubblicati entro dicembre 2021, che non avevano quindi ancora tenuto conto dell'arrivo della variante Omicron.

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