
Il vice presidente Usa Joe Biden, alla sua prima partecipazione al Consiglio Nord Atlantico, il massimo organo politico della Nato, ha rivolto un appello ai partner per una strategia comune per sconfiggere il movimento degli insorti in Afghanistan, che rappresenta "una minaccia non solo per gli Usa, ma per tutti gli Alleati". Al tempo stesso, Biden ha confermato la strategia del dialogo con la parte moderata dei talebani, lanciata domenica scorsa dal presidente Barack Obama in un'intervista al New York Times, ma respinta dai talebani. Biden ha affermato che "vale la pena di entrare in contatto e di verificare se, quali e quanti tra loro hanno la volontà di partecipare alla costruzione di uno Stato afghano stabile e sicuro". Il dialogo con i talebani moderati per Biden può essere "parte di una soluzione pragmatica" in Afghanistan, così come è stato il dialogo con il movimento sunnita in Iraq. Secondo il numero due dell'amministrazione americana, i talebani 'irriducibili' rappresentano solo il 5% del movimento. Il 25% è incerto sul suo impegno tra le file dei ribelli, mentre il restante 70% è coinvolto solo per "via del denaro, perché ben pagato". Da Kabul, i talebani afghani hanno bocciato la proposta di dialogo giunta dalla nuova amministrazione Usa, definendola "illogica" e sostenendo che l'unica soluzione è il ritiro di tutte le truppe straniere dall'Afghanistan. "La ragione della mia presenza qui è semplice e chiara: sono qui per consultare e per ascoltare per poter pervenire ad una strategia comune in Afghanistan", ha detto Biden, aprendo i lavori del Consiglio Nord-Atlantico. "Una volta che saremo arrivati insieme ad una strategia comune, gli Usa si aspettano che ciascun alleato onori gli impegni assunti", ha precisato. Biden ha ricordato il cambio di strategia alla quale la squadra di Obama sta lavorando, che punta ad un maggiore coinvolgimento dei Paesi della regione, Pakistan in primo luogo, ad un sforzo maggiore di coordinamento tra l'aspetto militare, quello civile e di ricostruzione, ad un nuovo impulso dell'attività di formazione di esercito e polizia afghani. La nuova strategia americana sarà presentata agli Alleati entro la fine di marzo, in tempo utile per la discussione tra i capi di Stato e di governo al vertice del 3 e 4 aprile prossimi a Strasburgo e Kehl, al quale parteciperà Obama. Biden ha insistito sulla necessità di una "visione comune". "Se c'é coesione possiamo avere successo. Se non c'é coesione sarà incredibilmente più difficile affrontare le minacce", ha detto. "Quando diamo vita insieme ad una strategia, questa funziona". Gli Usa manderanno in Afghanistan 17 mila nuove truppe e si attendono sforzi significativi da parte degli Alleati: non solo truppe, ma anche istruttori e contributi civili. Diversi Alleati, tra cui l'Italia, hanno già promesso rinforzi per garantire lo svolgimento delle elezioni presidenziali del 20 agosto in piena sicurezza. Il punto sarà fatto il 31 marzo prossimo, in una conferenza Onu-Nato, che riunirà tutti i paesi che contribuiscono alla missione Isaf. ATS
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