
Nelson Jobim, ministro brasiliano, pur affermando che si tratta «solo di un'ipotesi», ha definito «improbabile» che l'aereo Air France scomparso sull'Atlantico sia esploso dato che accanto ai detriti dispersi in mare sono state rinvenute anche chiazze di combustibile. «La presenza di olio o di carburante - ha detto il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim - significa che è improbabile che ci sia stato un incendio o un'esplosione, ma questa non è che un'ipotesi». Sollecitato ad esprimersi sull'ipotesi di un attentato, il ministro - parlando in una conferenza stampa a Brasilia - ha dichiarato che «non c'é alcun indizio» che lo lasci pensare. Jobim ha sottolineato che «non è stato rinvenuto alcun corpo né si è vista alcuna traccia di sopravvissuti». Il ministro Jobim non ha escluso che nelle acque calde dell'oceano dove è precipitato l'aereo ci possano essere pescecani o squali. Il ministro ha anche ricordato che i corpi umani non dilaniati e con il «ventre integro» quando affondano ritornano in superficie «tra 48 ore e sei giorni dopo» il disastro «per effetto dei gas prodotti dagli organi interni» in decomposizione. Quelli con «il ventre perforato invece - ha aggiunto - non riemergono». Sei messaggi automatici prima della scomparsa Nei quattro minuti passati dalle prime segnalazioni di problemi elettrici al momento in cui è sparito, l'aereo Air France disintegratosi sull'Atlantico ha inviato almeno sei messaggi automatici: lo riferisce il quotidiano brasiliano Jornal da Tarde. Secondo la cronologia ricostruita dal giornale, fra le 23.10 e le 23.14 (ora locale) si sono verificati una serie di guasti elettrici e di dispositivi essenziali per il volo, che a loro volta hanno privato la cabina di comando di informazioni cruciali. L'aereo avrebbe dunque inviato per lo meno sei messaggi automatici scritti, trasmessi ai computer della Air France in tempo reale, attraverso il sistema di comunicazione Acars. Parte di questi messaggi sono stati ottenuti dal giornale brasiliano, che cita una fonte anomima nella compagnia aerea francese. Il primo messaggio registrato dall'Acars è partito alle 23.00, quando il comandante ha inviato una nota manuale per informare che stava attraversando una zona di forte turbolenza, volando sopra nuvole cariche di elettricità e con forti venti. Dieci minuti dopo, il comandante ha disattivato il pilota automatico, e alle 23.10 arrivano i primi segni di problemi elettrici, che sembrano indicare guasti nel sistema principale e una deviazione dell'energia per mantenere la navigabilità dell'aereo. Nei due minuti seguenti, sono partiti per lo meno due messaggi elettronici che informano di guasti nei sistemi di ricezione e registrazione delle informazioni di volo. Alle 23.13 si guastano il computer principale di volo e un sistema che controlla le parti mobili delle ali, e un minuto più tardi si registra un aumento della velocità verticale della cabina, il che - secondo esperti citati dal giornale brasiliano - "potrebbe indicare che a quel momento l'Airbus stava già cadendo".
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