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Ad un passo dall'accordo sul nucleare iraniano
immagine Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
La guerra in Ucraina sta contribuendo ad accelerare la svolta al tavolo dei negoziati. Oltre a Francia, Regno Unito, Germania e Usa, ora anche Mosca e Pechino sono pronti a firmare. Contrario invece Israele

L’accordo sul nucleare dell’Iran stavolta sembra proprio ad un passo. Dai colloqui di Vienna arrivano segnali positivi e l’annuncio, salvo clamorose sorprese, potrebbe arrivare già nel fine settimana o all’inizio della prossima.

Vicini a una svolta
“Siamo molto vicini, bisogna compiere l’ultimo sforzo”, ha twittato la capo delegazione britannica Stephanie Al-Qaq, rientrata a Londra per ottenere il via libera da Downing Street. Così come i colleghi diplomatici tedeschi e francesi sono volati a Berlino e Parigi per avere quel disco verde che riporterebbe l'orologio indietro di quattro anni, quando l'allora presidente statunitense Donald Trump fece carta straccia della storica intesa del 2015 con Teheran.

La guerra sta accelerando le cose
Ad accelerare la svolta al tavolo dei negoziati, il cui ultimo round è partito nel novembre scorso, anche la guerra in Ucraina, con l'Occidente che secondo diversi osservatori guarda al petrolio iraniano per limitare i danni della probabile crisi energetica con la Russia. Per Teheran l'occasione per tornare non solo nel consesso della comunità internazionale ma anche sul mercato dopo anni di totale isolamento. Anche se il ministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian ha assicurato i falchi del suo Paese che l'accordo non sarà una resa: “La fretta dell’Occidente non pregiudicherà il rispetto delle linee rosse di Teheran”.

Anche Mosca e Pechino pronte alla firma
Oltre a Francia, Regno Unito, Germania e Stati Uniti, anche Mosca e Pechino sarebbero pronte alla firma, con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov che, nonostante la guerra in corso e l’isolamento della Russia, potrebbe persino partecipare alla riunione dei ministri degli esteri per la sigla dell’accordo. “Ci sono segnali molto positivi della sua possibile partecipazione”, ha affermato il cancelliere austriaco Karl Nehammer.

Israele contro l’accordo
L’ira di Israele in queste ore risuona nelle parole del primo ministro Naftali Bennett: “Speriamo che l’accordo non si raggiunga”, ha affermato, ribadendo come l’Iran sia una reale minaccia. In effetti dalla rottura del 2018 Teheran ha accelerato sulla strada dell’arricchimento dell’uranio e sarebbe molto vicina a una possibile realizzazione dell’arma atomica. Con la nuova intesa dovrebbe intervenire una nuova riduzione delle riserve di uranio e il congelamento di gran parte delle centrifughe nucleari. Il tutto in cambio della rimozione della gran parte delle sanzioni tornate negli ultimi anni a flagellare l’economia iraniana.

Nelle prossime ore intanto i responsabili dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) saranno a Teheran. Una visita che potrebbe sancire l'ok all'accordo.

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