
Le autorità giudiziarie di Teheran hanno reso noto oggi che l'ingegnere iraniano Abedini Najafabadi Mohammad - di cui vi avevamo parlato in occasione dell'arresto della giornalista italiana Cecilia Sala - già attivo come ricercatore al Politecnico di Losanna, rientrerà in Iran "nelle prossime ore". Lo riferisce l'agenzia Irna.
L'arresto
Abedini era stato arrestato all'aeroporto di Malpensa su richiesta degli Stati Uniti, che lo accusano di avere aggirato gli embarghi ed avere fornito materiale ai Pasdaran. Oggi, Abedini ha lasciato il carcere di Opera di Milano.
La partenza immediata
ll cittadino iraniano, ricercato dagli Stati Uniti, è stato liberato questa mattina poco dopo le 09:00, partendo subito per il suo Paese. Da quanto si è appreso stamane, non appena arrivata la richieste di revoca della misura cautelare firmata dal ministro di Giustizia Nordio, si è riunito d'urgenza un collegio della quinta Corte d'Appello che ha rimesso in liberà l'ingegnere 38enne, poco dopo decollato per Teheran.
La richiesta di revoca
Prima della notizia diffusa dall'Irna, il ministro italiano di Giustizia, Nordio, aveva annunciato di aver depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano. In forza dell'articolo 2 del trattato di estradizione tra il governo degli Stati Uniti d'America e il governo della Repubblica italiana possono dar luogo all'estradizione solo reati punibili secondo le leggi di entrambe le parti contraenti, condizione che, allo stato degli atti, non può ritenersi sussistente, si legge nella nota del ministero.
Ricercato dagli Usa
Abedini aveva fondato nel 2019 la Illumove Sa con sede il parco dell'innovazione del Politecnico di Losanna. Sempre in questo ateneo, Abedini aveva svolto un dottorato 'post doc' fino al 2019. Illumove non ha mai svolto alcuna attività nel parco, dove hanno sede 120 startup. Secondo gli Stati Uniti, Illumove sarebbe una società di facciata, utile per aggirare gli embarghi e far arrivare alla "vera" azienda iraniana di Abedini la componentistica americana necessaria per la costruzione di droni serviti per un attacco a soldati statunitensi.