
Il conflitto in Ucraina avrebbe causato finora 4’000 vittime tra i civili, di cui 221 bambini, mentre oltre 400 bimbi sarebbero feriti. Lo ha detto la procuratrice generale Iryna Venediktova, intervenendo in videocollegamento con la Conferenza internazionale dei procuratori dei paesi del Consiglio d’Europa e degli Stati osservatori e del Mediterraneo in corso a Palermo. Gli obiettivi civili colpiti sarebbero 5’100, tra cui 300 strutture sanitarie.
“Dal terzo giorno dell’aggressione i russi stanno deliberatamente bloccando i corridoi umanitari che portano cibo e medicine e che servono per l’evacuazione dei bambini. La situazione più grave è a Mariupol, dove il 90% della città è in rovina. Ci sono ancora 5’000 civili da evacuare”, ha sostenuto la procuratrice generale.
“Siamo al 71esimo giorno di guerra, sono passati due mesi e in questa aggressione della Russia assistiamo ad una serie di violazioni del diritto internazionale. L’esercito russo ha colpito ospedali, chiese ma, soprattutto, ha avuto come target i civili”, ha aggiunto la procuratrice.
“Quando hanno mancato l’obiettivo di prendere Kiev e di rovesciare il governo ucraino - ha spiegato la Venediktova - la loro strategia è cambiata e il livello di aggressione ai civili, le rappresaglie sono aumentate. Abbiamo assistito a un livello di atrocità crescente, soprattutto nella regione di Kiev, ma anche in altre città”.
“A Bucha e in altre zone in cui i russi hanno provato a prendere il controllo della situazione vediamo le stesse scene - ha proseguito -, una molteplicità di corpi con chiari segni di torture e mutilazioni. È stata trovata una camera di tortura con forti prove di una violenza sistematica e diffusa”.
“Oggi è importante questa scelta di campo della comunità internazionale a favore dell’Ucraina in questa guerra brutale”, ha aggiunto la Venediktova. “Grazie dell’appoggio, del supporto, dell’assistenza. Grazie per l’aiuto nell’identificare le gravi violazioni dei diritti umani. Ci sono prove importanti e avranno un peso nell’inchiesta: l’impunità non è un’opzione.”
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