Cantonali 2023
"Scuole e aziende devono dialogare, solo così i giovani resteranno in Ticino"
Redazione
un anno fa
La presenza delle donne sulla lista de Il Centro, il tedesco in prima media, come rendere attrattivo il Cantone per i giovani ed evitare che vadano oltre Gottardo. Questi i temi trattati nell'intervista con Laura Tarchini, candidata per Il Centro al Consiglio di Stato.

Laura Tarchini, candidata de Il Centro per il Consiglio di Stato è la protagonista della diciassettesima ed ultima intervista pre-elettorale di Ticinonews. Diversi i temi trattati con lei: dal crollo di Credit Suisse alla presenza di candidate donne al governo sulla lista del proprio partito, passando per il tedesco in prima media e la fuga dei giovani ticinesi oltre Gottardo.

Lei è in lista insieme a quattro uomini, quando verrà eletta una donna de Il Centro nell'esecutivo?

"Vedremo, solo il tempo lo dirà. Di certo c'è che durante la campagna è difficile trovare candidate, donne che si mettono a disposizione della politica. Forse perché diventa complicato mettersi a disposizione di un partito quando si lavora e si ha una famiglia. Personalmente ho scelto di candidarmi per dare il mio contributo a questa lista nell'anno in cui c'è stato il cambiamento da PPD a Il Centro. Con questo nuovo nome speriamo di riuscire ad attirare quelle persone, soprattutto i giovani, che non si riconoscono negli altri partiti".

L'assenza di donne è dettata dal fatto che sono gli uomini a fare le liste? Oppure non vogliono mettersi a disposizione per altre ragioni?

 "La nostra lista è stata volutamente formata da nomi conosciuti, infatti ci sono tre deputati uscenti (tra cui il capogruppo e il vice presidente). Il nostro obiettivo è quello di ottenere un bel risultato di squadra. Non so il motivo per il quale non c'è un'altra donna in lista per il Consiglio di Stato, penso si sia voluto puntare su una lista forte per affiancare il nostro consigliere di Stato".

I sondaggi mostrano una certa frammentazione del prossimo Gran Consiglio, come legge questi dati?

 "Per quanto riguarda i lavori parlamentari la maggior presenza di partiti minori complica la presa di decisioni. Noi siamo a favore, per il futuro, a un sistema maggioritario perché -come si vede dall'esempio di altri cantoni- porta a prendere decisioni in maniera più semplice e con più collaborazione tra le varie forze politiche".

Quindi ci vorrebbe una soglia di sbarramento per il Parlamento?

"Sarei favorevole a una soglia di sbarramento attorno al 5%. Questo porterebbe il Gran Consiglio ad essere più dinamico e a decidere più in fretta. Le procedure ora sono lunghe perché ci sono i partiti che fanno opposizione, è vero che questo fa parte della democrazia, ma i cittadini si aspettano decisioni più celeri".

È favorevole all'insegnamento del tedesco in prima media?

"Penso che i giovani debbano apprendere prima il tedesco. Sono quindi favorevole a una sua introduzione. Vi erano anche altre possibilità in discussione, ma è stata fatta questa scelta e qualche materia andrà purtroppo sacrificata. Per me bisognerebbe introdurlo all'esterno della griglia orario, ad esempio con dei corsi durante le vacanze o con un potenziamento dei servizi come Lingue e Sport".

Credit Suisse. Ieri Natalia Ferrara ha definito "timido" il comportamento del governo ticinese. Condivide questo pensiero?

"Lo condivido. Sia i dipendenti di Credit Suisse sia quelli di UBS sono preoccupati, hanno un futuro incerto e sappiamo che unire due istituti di questa importanza porterà inevitabilmente a dei licenziamenti. Il Governo deve seguire le manovre a livello cantonale, quello che sarà un eventuale piano sociale per i collaboratori. Il Consiglio di Stato avrebbe dovuto prendere posizione e mandare un messaggio di vicinanza agli impiegati e alle loro famiglie".

Il Ticino a livello demografico è un cantone "anziano", come convincere i giovani a tornare?

"Bisogna offrire loro delle possibilità di formazione perché sappiamo di avere un'ottima università e delle scuole universitarie professionali. Dobbiamo fare in modo che in Ticino possano trovare lavoro e offrire loro quelle condizioni quadro che permettano di ricevere un salario dignitoso. Per questo è importante che il mondo della formazione dialoghi con le aziende e l'economia".

Dia un voto al Consiglio di Stato uscente, da 1 a 6.

"Cinque, senza dubbio. Credo che il governo abbia lavorato bene in un contesto non facile, mi riferisco alla pandemia. Il Cantone ha barcollato, ma non è crollato. Gli interventi fatti in collaborazione con la Confederazione per la gestione sono stati mirati. In Ticino, rispetto all'Italia, c'è stata una gestione dell'emergenza molto curata e attenta ai bisogni della popolazione".

 

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