Giudiziaria
Spunta una causa da 400 milioni di dollari contro Ubs
©Gabriele Putzu
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Ats
11 giorni fa
Il broker britannico volto dello scandolo globale della manipolazione del tasso Libor chiede un risarcimento a Ubs "perché l'Istituto lo ha dipinto come cospiratore per proteggersi".

UBS è confrontata con una causa di 400 milioni di dollari (318 milioni di franchi): è di tale portata infatti l'indennizzo che viene chiesto da Tom Hayes, un ex trader dell'istituto (e di Citigroup) diventato il volto dello scandalo globale della manipolazione del tasso Libor. Lo riferiscono diversi media - primi fra tutti Reuters e Financial Times - sulla base dell'atto di citazione accessibile al pubblico. Interpellata dall'agenzia Awp, UBS non ha voluto prendere posizione sul tema.

La causa e i motivi

Cittadino britannico, Hayes era stato arrestato nel dicembre 2012 con l'accusa di aver cospirato con altri broker per influenzare il tasso interbancario, un indicatore che aveva un impatto importante in vari ambiti, non da ultimo le ipoteche in Svizzera. Era stato condannato inizialmente a 14 anni di carcere (poi ridotti a 11 anni in appello): quest'estate però la massima corte di Londra ha annullato la sentenza. Ora il 46enne ha avviato una causa presso un tribunale dello stato americano del Connecticut: chiede un risarcimento danni a UBS, sostenendo che l'istituto lo abbia dipinto come un cospiratore per proteggersi. L'interessato ha sempre sostenuto che aveva semplicemente adottato pratiche commerciali diffuse e accettate dai superiori.​

Lo scandalo Libor

Quello del Libor è stato uno dei più grandi scandali finanziari a livello mondiale. Era emerso che le banche - erano stati coinvolti una ventina di istituti, fra cui Barclays, JPMorgan, Deutsche Bank, Credit Suisse e UBS - avevano manipolato per anni il tasso libor. Diverse aziende hanno poi concordato il pagamento di risarcimenti con le autorità britanniche e americane: ad esempio UBS ha versato 1,2 miliardi di dollari.