Economia
L'industria dell'armamento sempre più interessante per gli investimenti
Keystone-ats
9 ore fa
Nel settore finanziario c'è chi considera questi investimenti in linea con i principi ambientali e sociali.

Nel settore della gestione patrimoniale si sta facendo strada l'industria dell'armamento, un comparto che sta beneficiando del colossale progetto di riarmo europeo e dall'aumento delle spese militari in molte nazioni. Chi opera nella finanza vede gli investimenti nel ramo come in linea con i principi ambientali e sociali, una sorta di prerequisito per poter operare sul fronte della protezione climatica. "Più che di un'emergenza difesa, abbiamo assistito a un'improvvisa presa di coscienza di un'enorme necessità di recupero, dopo diversi decenni di carenza di equipaggiamenti", spiega all'agenzia Awp Aymeric Gastaldi, gestore di un fondo presso Edmond de Rothschild Asset Management.

Prospettive di investimento senza precedenti

Le somme stanziate per il programma ReArm Europe, presentato in primavera dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, evidenziano l'entità delle esigenze, tra quella che viene considerata la minaccia russa e i timori di un disimpegno dall'alleato statunitense. E aprono prospettive di investimento senza precedenti: il piano prevede l'iniezione di 800 miliardi di euro (miliardi di franchi) nella difesa in cinque anni, la messa a disposizione di una linea di credito di 150 miliardi di euro per acquisti congiunti e la mobilitazione delle capacità di finanziamento degli investitori istituzionali. A ciò si aggiunge il previsto aumento della spesa militare da parte di quasi tutti i membri della Nato al 5% del prodotto interno lordo (Pil).

Rendimenti a lungo termine

Tutto questo è una manna per gli investitori che cercano rendimenti a lungo termine. "Gli investimenti in attrezzature militari - esclusi i materiali di consumo come le munizioni - richiedono molto tempo, dallo sviluppo alla produzione, poi alla consegna, prima che entrino in gioco i contratti di manutenzione per l'intera vita del prodotto", osserva Gastaldi.

Non incompatibili con criteri ESG

Il mondo finanziario non considera gli investimenti nella difesa incompatibili con il rispetto dei criteri ESG (environmental, social and governance, cioè principi ambientali, sociali e di buon governo d'impresa). Secondo Gastaldi malgrado i dubbi iniziali non ci sono riserve sulla rilevanza degli investimenti nella difesa o sulla loro compatibilità con un approccio ESG: al contrario, molti investitori sono molto interessati a tale strategia. In fondo, viene rilevato, "la consapevolezza sul clima si è potuta sviluppare perché l'elemento essenziale - la pace - era già garantito". Il tema della sicurezza appare quindi più un prerequisito che un concorrente degli investimenti etichettati come sostenibili, viene fatto notare.