Economia
L'euro spegne 25 candeline, Tuor: "Nessuno ha il coraggio di rimetterlo in discussione"
Redazione
un anno fa
Così il giornalista Alfonso Tuor ha commentato il quarto di secolo festeggiato dalla moneta unica europea. "Per la Svizzera l'introduzione dell'euro non è stato positivo".

Gennaio 1999, in undici degli allora quindici Stati membri dell'Unione Europea entrò in vigore l'euro come moneta non fisica. Tre anni più tardi, questa venne ufficialmente messa in circolazione sotto forma di denaro contante. A quel tempo gli Stati erano dodici, perché la Grecia fu ammessa all'Eurozona solo nel 2001. Ad oggi - 25 anni dopo - gli Stati dell'Ue che fanno parte della zona euro sono venti. "È stata un'operazione innovativa, un atto di fede", ha spiegato a Ticinonews il giornalista Alfonso Tuor. "È stato un atto di fede perché si è creata una moneta, ma senza avere un singolo Stato alle spalle". Il motivo? "Semplice: prima si è costituito il mercato unico europeo, ovvero libera circolazione delle persone, dei capitali, delle merci e dei servizi. Inoltre, per evitare che la concorrenza o la svalutazione delle monete appartenenti alle economie deboli come Italia, Grecia e Spagna creasse una concorrenza non leale nei confronti delle valute forte, si è introdotto l'Euro", ha continuato il giornalista, specificando che "i risultati ottenuti sono tuttavia molto discutibili, perché in questi 25 anni l'economia europea è quella che ha registrato la crescita minore rispetto ai concorrenti più importanti, cioè Stati Uniti e Cina".

"Nessuno ha il coraggio di rimetterlo in discussione"

A livello economico "gli svantaggi sono superiori ai vantaggi. Il problema è che bisogna fare riferimento a quello che sarebbe potuto accadere se non ci fosse stata l'adesione all'Euro. Sostanzialmente avremmo avuto un'Europa con monete ed economie deboli che sarebbero andate da una parte, mentre quelle forti sarebbero andate dall'altra. È stato un male necessario che oggi si è trasformato - come detto - in un atto di fede, perché nessuno ha il coraggio di rimetterlo in discussione. Nel contesto attuale sarebbe inimmaginabile, soprattutto per le conseguenze che potrebbe avere", ha aggiunto Tuor.

Per la Svizzera "l'euro non è positivo"

A queste problematiche va aggiunto il fatto che per l'economia svizzera l'introduzione dell'Euro non ha avuto un bilancio positivo. "Il tasso di cambio del Franco svizzero era sempre parametrato con il marco tedesco. In pratica - a livello di politica monetaria - Berna seguiva Berlino. Con la moneta europea si è poi creata una valuta ancora più debole che ha indebolito quella tedesca e il franco si è quindi sostanzialmente apprezzato. Per questo, con l'avvento dell'euro, si è creato un problema notevole, ad oggi ancora irrisolto, per la politica monetaria svizzera", ha concluso.