
A lungo termine, sarebbe un problema anche per i clienti delle banche, afferma l'82enne in un'intervista al "SonntagsBlick", pubblicata già oggi sul sito del settimanale.
Non ci sarà più concorrenza?
Ci sono attività che le aziende svizzere attive a livello internazionale possono svolgere solo con una grande banca, ad esempio in Svizzera con UBS o Credit Suisse, rileva il miliardario ex manager di EMS-Chemie. "Se non c'è più concorrenza, le aziende sono alla mercé di un'unica banca". Blocher non respinge categoricamente un'acquisizione di Credit Suisse, in difficoltà, da parte di una banca straniera. "Non sarebbe di per sé un male", sostiene, ricordando che l'istituto finanziario è già in maggioranza in mani straniere.
"Sarebbe meglio una stabilizzazione a lungo termine"
"È più importante che i potenziali acquirenti siano seriamente interessati a stabilizzare la banca svizzera a lungo termine e a riconquistare la fiducia dei clienti", prosegue Blocher, per il quale l'attuale management non ha idee convincenti su come raggiungere questo obiettivo. La maggior parte degli errori di Credit Suisse sono stati commessi negli ultimi dieci anni, secondo l'ex consigliere federale.
Non finiscono le critiche di Blocher
Blocher critica anche il fatto che ci siano ancora banche di importanza sistemica "troppo grandi per fallire". "Ciò non dovrebbe esistere in un'economia di libero mercato". Nonostante tutti gli sforzi, non è stato possibile dividere le grandi banche in modo tale che le singole parti potessero fallire.