
Air France-Klm ha ritirato ieri la propriaofferta per l'acquisto di Alitalia. Con sole cinque righe ha annunciato di aver comunicato alla compagnia italiana che "gli accordi contrattuali annunciati il 14 marzo scorso con l'obiettivo di lanciare un'offerta pubblica di scambio su Alitalia non sono più validi dal momento che non sono state soddisfatte le condizioni preliminari al lancio dell'offerta". A chiedere chiarimenti ad Air France-Klm era stato proprio l'attuale amministratore delegato di Alitalia, Aristide Police, che venerdì scorso aveva spedito una lettera direzione Parigi per chiedere se gli impegni firmati fossero ancora validi. La risposta è arrivata ieri e - secondo alcune indiscrezioni - la retromarcia del gruppo d'oltralpe sarebbe stata spiegata facendo riferimento alle condizioni previste dall'accordo, che indicavano una rigida tempistica, ma anche con il fatto che le valutazioni contenute nel piano industriale non sarebbe più valide alla luce del nuovo scenario che si è aperto. In pratica ora - secondo il gruppo franco-olandese - sarebbe davvero difficile riuscire a centrare il target di ritorno in attivo per il 2010. Di fronte al passo indietro di Air France-Klm il governo italiano reagisce con un "no comment". Ma conferma che domani si terrà un Consiglio dei ministri per prendere le decisioni conseguenti all'annuncio della compagnia franco-olandese. Scelte che dovranno comunque essere bipartisan, cioé fatte in accordo con la nuova maggioranza parlamentare. E per questo ci vuole una chiara "assunzione di responsabilità" del centrodestra. Se, prima dell'annuncio di Air France, si pensava ad un Consiglio dei ministri in settimana per varare il prestito in grado di dare "ossigeno" alle casse di Alitalia, ora la decisione è strettamente collegata all'atteggiamento di Popolo della libertà (Pdl) e Lega. E non è escluso che si possa arrivare al commissariamento della compagnia. ATS
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