Economia
“In atto una chiara ripresa del mercato del lavoro”
Foto Shutterstock
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Redazione
3 anni fa
Il direttore della divisione lavoro della Seco commenta il dato odierno. “In estate è possibile che il tasso di disoccupazione scenda sotto il 3%”

“Il numero dei disoccupati è sceso di oltre 25’000 unità da gennaio”: lo sottolinea Boris Zürcher, direttore della divisione lavoro presso la Segreteria di Stato dell’economia (Seco). “Si tratta di un indizio chiaro di una rapida ripresa del mercato del lavoro”. Rallegrante è il fatto che all’opera non sono solo fattori stagionali, ha osservato l’alto funzionario commentando i dati della disoccupazione di maggio diffusi in mattinata dalla Seco. Anche il tasso spurgato dagli effetti stagionali è infatti in discesa, essendo passato dal 3,0% di aprile al 3,2%.

“Più posti vacanti”
Un’altra prova del miglioramento della situazione è rappresentata dal numero di posti vacanti, che è in forte crescita. Sul fronte opposto diminuisce il numero di coloro che sono alla ricerca di un impiego. Secondo la Seco anche gli sviluppi nel campo del lavoro ridotto indicano una ripresa sostenuta dell’impiego: dopo il marcato aumento di gennaio e febbraio il numero di persone colpite dalla disoccupazione parziale è in effetti diminuito significativamente in marzo. E sulla base dell’esperienza fatta nell’estate e nell’autunno scorsi si può concludere che un’uscita rapida e ampia dal lavoro ridotto seguirà le fasi di allentamento previste, sostiene Zürcher.

“Sotto il 3% in estate”

Stando al 63enne è possibile quindi che il tasso di disoccupazione in Svizzera scenda sotto il 3% in estate, per la prima volta dallo scoppio della pandemia. “La tendenza di fondo verso il miglioramento proseguirà”, si dice convinto lo specialista. A suo avviso rimane comunque ancora plausibile la previsione media della Seco per l’insieme dell’anno, che rimane al 3,3%. Questo si spiega con i valori relativamente alti registrati dalla disoccupazione all’inizio dell’anno e con l’aumento stagionale previsto in autunno. “Ma se caso ci lasceremo volentieri sorprendere”, conclude Zürcher.

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