Economia
Il rincaro nel 2020 è stato negativo
Foto CdT
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Keystone-ats
3 anni fa
I prezzi al consumo sono scesi dello 0.7%. Diminuzione in particolare su prodotti petroliferi, viaggi forfettari e trasporti aerei, aumentati gli affitti e le auto nuove

La flessione è riconducibile in particolare alla diminuzione dei prezzi dei viaggi forfetari internazionali, dei prodotti petroliferi e dei trasporti aerei, ha indicato oggi l’Ufficio federale di statistica (UST). È invece aumentato il costo degli affitti delle abitazioni e delle automobili nuove. In media i prezzi dei prodotti indigeni sono rimasti stabili, mentre quelli dei prodotti importati sono diminuiti del 2,9%. Per quanto riguarda il solo mese di dicembre, l’indice dei prezzi al consumo si è attestato a 100,9 punti, in flessione dello 0,1% rispetto a novembre e dello 0,8% su base annua. I prodotti indigeni segnano rispettivamente nessuna variazione e -0,2%, quelli importati -0,3% e -2,8%. Lo zoccolo dell’inflazione - che nella definizione dell’UST è il rincaro totale senza quello concernente prodotti freschi e stagionali, energia e carburanti - ha mostrato variazioni di -0,1 (mese) e -0,4% (anno).

L’inflazione in Svizzera - come in vari altri paesi - è da anni bassa o addirittura negativa: è stata nulla nel 2014, del -1,1% nel 2015, del -0,4% nel 2016, del +0,5% nel 2017, del +0,9% nel 2018 e del +0,4% nel 2019. Come noto l’efficacia dell’indice dei prezzi al consumo nell’illustrare il costo della vita percepito dai consumatori è peraltro spesso al centro di accese discussioni. In particolare perché, per motivi metodologici, non comprende i premi dell’assicurazione malattia di base. Il rincaro stabilito dall’UST ha una grande importanza in vari ambiti, non da ultimo nelle negoziazioni salariali e nella determinazione degli affitti.

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