
Riciclare denaro tramite le banche o le altre istituzioni finanziarie è diventato praticamente impossibile. Leggi e controlli maniacali rendono questa attività praticamente preclusa per chi ha denaro di provenienza illecita da “lavare”.Quindi la criminalità deve trovare altre soluzioni. Già si è detto del settore immobiliare molto a rischio, ma anche il mondo del calcio non è immune da questi reati.Un rapporto redatto dal GAFI, il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (del quale proponiamo un riassunto fatto dall’Organo di Autodisciplina dei Fiduciari), un ente intergovernativo che si occupa della lotta al riciclaggio dei capitali, evidenzia infatti come lo sport ed in special modo il calcio sia diventato terreno fertile in questo settore. Per riciclaggio non si intende solo il provento da attività illecite, ma anche quanto derivante da operazioni di pianificazione fiscale particolarmente aggressive.I motivi di questo incremento dell’attività di riciclaggio sono da imputare a più fattori, come si evince dal rapporto.Il primo è di carattere strutturale, ossia per il fatto che il mercato è facilmente penetrabile dovuto alla composizione delle strutture societarie, la molteplicità degli azionisti e di flussi finanziari e differenti tipi di entità giuridiche di partecipazioni e spesso managers che dimostrano scarsa professionalità.Un altro fattore è quello finanziario. I club hanno bisogno di importanti mezzi finanziari, specialmente sul mercato internazionale dei giocatori dove il controllo e la provenienza dei fondi e la destinazione dei pagamenti è insufficienti se non del tutto inesistente.Il terzo fattore preso in considerazione è di carattere culturale. Ci sono diversi motivi che rendono attrattivo per i criminali il mondo del calcio. Il ruolo sociale del calcio fa si che esista una certa riluttanza a adombrare l’illusione di innocenza di questo sport, la vulnerabilità psicologica dei giocatori (soprattutto quelli giovano desiderosi di affermarsi) e infine l’opportunità che scaturiscono da un coinvolgimento diretto nel settore consistenti nella possibilità di acquisire status sociale e aumentare la propria pubblicità personale nella comunità locale nonché ottenere l’accesso nell’establishment, passo essenziale per accedere ad esempio al lucroso mercato degli appalti.Il rapporto del GAFI prosegue indicando anche la casistica che dimostra varie forme di abuso del settore a fini criminali. Si citano, fra gli altri, casi di transazioni legate al passaggio di proprietà di club sportivi e diritti sui giocatori, scommesse illegali online attraverso società buca lettere (di conseguenza con fenomeni di corruzione tesi a influenzare l’esito delle partite), flussi di denaro contante e in altre forme attraverso società paravento, manipolazione delle statistiche sui biglietti venduti al fine di giustificare il contante in entrata, e via dicendo.Il GAFI propone anche sette punti tesi ad arginare la penetrazione criminale nel calcio e che passano dall’incremento della sensibilizzazione, alla collaborazione internazionale e si paventa addirittura il disciplinamento in ambito di leggi antiriciclaggio anche per il settore calcistico.L’OAD conclude il riassunto del rapporto con un'osservazione: “All’apparenza qualche cosa di lontano dalla realtà svizzera? Possiamo assicurarvi che così non è. La stampa degli ultimi anni è stata piena di esempi, anche svizzeri o con addentellati in Svizzera, di utilizzo di strutture sportive per fini poco leciti".Per chi volesse leggere il rapporto compleato del GAFI in lingua inglese, ecco il link:http://www.fatf-gafi.org/dataoecd/7/41/43216572.pdf[email protected]
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