
Il personale di ABB Sécheron a Meyrin (GE) cesserà lunedì alle 05.00 di lavorare alla produzione per condurre una "consultazione collettiva". Lo ha deciso oggi all'unanimità la sua assemblea generale dopo l'annuncio di un piano di ristrutturazione che prevede il trasferimento di parte della produzione in Polonia e la perdita di quasi 150 impieghi. I dipendenti "lavoreranno" ma non assolveranno i loro compiti abituali di produzione, ha detto all'ats una fonte informata senza maggiori precisazioni, aggiungendo che il provvedimento sarà riesaminato ogni giorno ed eventualmente prorogato nello stabilimento di Meyrin. I dipendenti - ha precisato la fonte - non sciopereranno, per evitare di violare un impegno preso nel loro contratto collettivo di lavoro. Lo scorso 7 novembre il personale di ABB Sécheron aveva lanciato un ultimatum alla direzione del gruppo elettrotecnico zurighese, affermando che se la direzione non avesse ritirato entro oggi a mezzogiorno il piano di ristrutturazione ci sarebbero state conseguenze, non escluso uno sciopero. Di fronte al suo rifiuto, i 150 partecipanti all'assemblea hanno ora deciso questa "consultazione collettiva" per lunedì. Il personale chiede, in vista della discussione, indicazioni sulle ragioni sul piano di licenziamenti e di ottenere le cifre d'esercizio di diversi siti del gruppo in Svizzera. Il suo comitato d'azione sostiene che quello di Meyrin è redditizio. In una presa di posizione inviata all'agenzia stampa finanziaria awp, ABB afferma di aver avviato, conformemente al ccl, una consultazione sul suo piano di delocalizzazione, che minaccia 100 lavoratori permanenti e 43 interinali. Il gruppo sta anche discutendo con il Consiglio di Stato ginevrino e la discussione "procede bene". Due dipartimenti del governo cantonale, quello della Sicurezza e dell'Economia (DSE) e quello dell'Impiego, degli Affari sociali e della Sanità (DEAS), hanno costituito un gruppo di lavoro per tentare di salvare l'intero sito ginevrino. Complessivamente, circa 210 lavoratori permanenti sono occupati ad ABB Sécheron, ai quali si aggiungono gli interinali. L'agitazione potrebbe ritardare il lancio del bus elettrico TOSA che dovrebbe entrare in servizio a dicembre per i Trasporti pubblici ginevrini (TPG).
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