Economia
Euro più importante del franco negli acquisti delle imprese
Immagine Shutterstock
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Daniele Coroneo
2 anni fa
La moneta unica europea e il dollaro statunitense restano le due valute estere più importanti per le aziende elvetiche. Questo uno degli elementi principali che emerge dal sondaggio sulle divise di Credit Suisse

L’euro e il dollaro statunitense sono ancora le monete estere in assoluto di importanza maggiore per le aziende svizzere, sia negli acquisti sia nelle vendite. Anzi: l’euro “viene addirittura utilizzato più frequentemente negli acquisti rispetto al franco svizzero, e questo vale per tutti i settori”. Sono questi due degli elementi che emergono dal sesto sondaggio sulle divise condotto da Credit Suisse fra il 20 settembre e il 5 novembre scorsi su un campione di 1098 aziende. “L’euro è particolarmente importante nel settore industriale, dove l’85% delle aziende effettua acquisti in questa valuta. Nel settore dei servizi, invece, lo utilizza solo il 71% delle imprese”.

Anche monete asiatiche
Se la moneta unica europea è il campione negli acquisti delle aziende rossocrociate, il franco svizzero è ancora la moneta dominante per le vendite. Più di un’azienda su dieci ricorre però a una valuta asiatica per la compravendita di beni e servizi.

“Troppe poche aziende si tutelano”
Entro la fine dell’anno, le imprese sentite dall’istituto bancario si attendono “un leggero apprezzamento dell’euro rispetto al franco svizzero, mentre per il tasso di cambio USD/CHF viene ipotizzato un andamento laterale”. In concreto, le aziende prevedono un cambio euro/franco che si attesterà a 1,08, mentre un cambio dollaro/franco pari a 0,93. “La spiccata incertezza dello scorso anno si è nuovamente attenuata e la dispersione delle previsioni sui tassi di cambio è sensibilmente inferiore”. Inoltre, in base a quanto emerge dallo studio di Credit Suisse, solo il 40% delle imprese si tutela contro i rischi valutari. Una quota che secondo Claude Maurer, capo-economista Svizzera presso la banca, “è da considerarsi bassa”, “sullo sfondo della grande importanza rivestita dalle monete estere per le aziende svizzere e dei rischi di cambio sui mercati valutari”.

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