Economia
Esperti divisi su politica BNS, “troppo espansiva”
Immagine CdT
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Redazione
2 anni fa
Poco meno della metà degli esperti interpellati nell’ambito di un sondaggio la considera troppo espansiva, mentre una risicata maggioranza la giudica appropriata.

Gli economisti sono divisi riguardo all’attuale politica monetaria della Banca Nazionale Svizzera (BNS): poco meno della metà degli esperti interpellati nell’ambito di un sondaggio la considera troppo espansiva, mentre una risicata maggioranza la giudica appropriata.

Forte aumento dell’inflazione
Il rilevamento è stato effettuato dal Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF) e dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ), che ricordano come il grande problema per gli istituti centrali al momento sia il forte aumento dell’inflazione, che in Europa e negli Stati Uniti ha raggiunto livelli record. Finora la Svizzera se l’è cavata relativamente bene, ma con un tasso d’inflazione del 2,4% è nel limite superiore della fascia di obiettivo della BNS. Ciò nonostante la banca non vede ancora la necessità di agire. Il 63% dei 110 specialisti interpellati nell’ambito del sondaggio (cioè quelli che hanno risposto, fra i 785 che sono stati inviati a farlo) è convinta che l’inflazione in Svizzera sia solo un fenomeno temporaneo. Una quota del 73% ritiene che il principale motore del rincaro sia la progressione dei costi dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia; solo il 26% pensa che all’origine vi sia il balzo della domanda dopo la pandemia.

C’è chi punta a una politica monetaria più restrittiva
Alla luce della situazione, il 53% giudica appropriata la linea di condotta della BNS. Il 44% sarebbe invece a favore di una politica monetaria più restrittiva, per esempio attraverso un aumento del tasso guida. Nel medio termine, cioè nei prossimi cinque anni, il 55% degli intervistati si aspetta che il tasso d’interesse di riferimento, oggi al -0,75%, salga in territorio positivo, il 38% prevede che si aggiri intorno allo zero, mentre i restanti economisti scommettono su un valore ancora negativo. La quasi totalità degli specialisti (94%) pronostica che la BNS non procederà prima della Banca centrale europea (Bce) nella stretta monetaria: se dovesse farlo, infatti, sussisterebbe il pericolo di un rafforzamento del franco. Comunque anche in caso di intervento successivo della BNS rispetto alla Bce più della metà degli interrogati si aspetta un ulteriore apprezzamento della moneta nazionale.

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