Economia
Crediti Covid: restituzione in 8 anni allo 0%
Keystone-ats
4 anni fa
Un termine di 8 anni invece di 5 e un tasso a zero per i crediti sotto il mezzo milione di franchi e dello 0.5% per quelli fino a 20 milioni. Il progetto dovrà essere pronto per le votazioni finali

Un termine d’ammortamento di 8 anni invece di 5 (con 2 anni di proroga per i casi di rigore) e un tasso d’interesse dello 0% per i crediti sotto il mezzo milione di franchi e dello 0,5% per quelli fino a 20 milioni. Lo ha deciso, anche se per il rotto della cuffia, la commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N), affrontando la Legge sulle fideiussioni solidali Covid-19 elaborata dal Consiglio federale per sostenere le imprese in difficoltà a causa della pandemia di coronavirus.

Nella votazione sul complesso, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, la CET-N ha adottato il disegno all’unanimità. Visto il carattere urgente del dossier, il progetto sarà esaminato dal Consiglio nazionale nella sessione speciale del 29 e 30 ottobre. Gli Stati si esprimeranno sul tema durante la sessione invernale. Il progetto dovrà essere pronto per le votazioni finali, sempre in dicembre.

No ai dividendi, sì ai bonus
Nell’ambito delle decisioni particolareggiate, per 14 voti a 11 la CET-N propone di spingersi oltre la proposta del governo vietando la decisione stessa di distribuirli (e non solo la loro distribuzione), in particolare allo scopo di evitare un aumento del rischio d’insolvenza dell’impresa. Una minoranza proporrà al plenum una soluzione vicina a quella dell’esecutivo (divieto di “versamento di averi in dividendi”). Con 17 voti a 7 e 1 astensione, la Commissione ha invece respinto una proposta che intendeva vietare il versamento di bonus alla direzione e al Cda dell’impresa.

Ammortamento più lungo
Con 13 voti a 12, la CET-N vuole estendere il termine d’ammortamento dei crediti a 8 anni (con 2 anni di proroga per i casi di rigore) per alleviare quelle ditte in difficoltà col rimborso entro i 5 anni previsti dal disegno governativo. Una prima minoranza proporrà di seguire il Consiglio federale (termine di 5 anni con eventuale proroga di 5 anni), allo scopo di non ritardare inutilmente il rimborso, mentre una seconda minoranza propone un termine di 5 anni con la possibilità di proroga di due anni e mezzo.

Tassi d’interesse a zero
In merito ai tassi d’interesse, la CET-N si è pronunciata con 13 voti a 12 per mantenerli allo 0% durante 8 anni per i crediti fino a 500 mila franchi e allo 0,5% per quelli fino a 20 milioni, al fine di evitare un clima d’incertezza per le imprese e facilitare loro l’accesso ad altri crediti. Una minoranza preferisce seguire il disegno del Governo, secondo cui a partire dal secondo anno il Consiglio federale adeguerà, se del caso, i tassi d’interesse all’evoluzione del mercato. Essa ritiene che i tassi siano ad ogni modo poco suscettibili di cambiare nei prossimi anni e teme che, in caso di evoluzione del mercato, le banche eserciteranno una maggiore pressione sulle imprese per accelerare il rimborso dei crediti.

Le altre decisioni
Con 15 voti a 10 la Commissione propone di precisare i compiti degli uffici di revisione. In seguito, la CET-N ha respinto la proposta secondo la quale la SECO avrebbe dovuto pubblicare le statistiche sugli interessi negativi accordati dalla Banca nazionale svizzera alle banche per la durata dei crediti, considerando che sia difficile stimare gli eventuali guadagni delle banche. No nemmeno a una proposta che mirava a permettere l’accesso alle informazioni relative all’identità e alle coordinate bancarie dei mutuatari, come pure agli importi attribuiti e rifiutati, ritenendo che tali informazioni riguardino la sfera privata economica dell’impresa. La Commissione ha anche respinto una proposta che chiedeva di non considerare capitale di terzi i crediti fino a 20 milioni. A differenza dei crediti fino a mezzo milione, il rischio di indebitamento eccessivo delle imprese interessate è stato esaminato in occasione della concessione del prestito.

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