Economia
Buone prospettive per il commercio al dettaglio svizzero
Immagine © CdT/ Chiara Zocchetti
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Daniele Coroneo
3 anni fa
Un calo dei consumi è però previsto nel 2022

Sono buone le prospettive per il commercio al dettaglio svizzero nel 2021. Quest’anno il settore dovrebbe vedere una crescita del fatturato nominale dell’1,5%. Lo stima il centro di ricerche sulla congiuntura Bak Economics. “Nella prima metà del 2021, il commercio al dettaglio ha registrato un aumento del fatturato pari al 7.2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”, scrive Bak Economics. “Per il resto dell’anno ci si aspetta invece un indebolimento della domanda e un’ulteriore normalizzazione dei consumi da parte degli svizzeri”.

Non-alimentare in quarta
La crescita del primo semestre del 2020 è stata trainata dal settore dell’abbigliamento e delle calzature (+15,2%) e dal resto del non-alimentare (+10,0%). “Entrambi questi settori sono stati colpiti da chiusure forzate sia nel 2020, sia nel 2021. La chiusura del 2021 è stata più breve di 10 giorni rispetto a quella dell’anno precedente. L’offerta online di molti rivenditori è inoltre stata ampliata e concetti come il “click-and-collect” sono stati implementati a più livelli, ciò che potrebbe contribuire a ridurre le perdite nelle vendite dovute al secondo lockdown”.

Perdita di velocità continua nel 2022
Sebbene gli esperti di Bak Economics prevedano un certo rallentamento dei consumi nel corso della seconda metà dell’anno, le prospettive entro fine 2021 sono piuttosto positive per il commercio al dettaglio. Per il 2022, tuttavia, il commercio al dettaglio potrebbe perdere ulteriormente di velocità: “Nel settore alimentare, le abitudini pre-crisi dei consumatori porteranno a un calo delle vendite. Le vendite nel settore dell’abbigliamento al dettaglio continueranno invece a crescere, anche se il livello pre-crisi non potrà più essere raggiunto, a causa del cambiamento strutturale del settore”.

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