
La borsa svizzera ha perso terreno con il passere delle ore: alle 15.29 l'indice dei valori guida SMI segnava 6307,82 punti (+0,13% rispetto a ieri), dopo aver toccato un massimo dell'anno a 6347,30 punti. Il listino globale SPI era in crescita dello 0,06% a 5445.88 punti. Come le altre piazze europee, il mercato elvetico ha inizialmente continuato ad aproffittare dei segnali di ripresa congiunturale, rafforzati dall'aumento dei prezzi delle materie prime, ma ha poi ripiegato. Nel pomeriggio è giunta la notizia che la Banca nazionale svizzera ha lasciato invariato il tasso di riferimento, come era nelle previsioni. I futures su New York sono deboli. In calo i bancari UBS (-0,52%) e Credit Suisse (-0,09%), che inizialmente avevano approfittato delle voci dell'uscita del governo americano da Citigroup, come pure Julius Bär (-1,89%), che arranca dopo il forte rialzo di ieri. Contrastato il comparto assicurativo, con Swiss Re (-1,68%) e Bâloise (-0,65%) più pesanti di Zurich (+0,55%) e Swiss Life (+0,42%). Fra i titoli ciclici Holcim (+1,16%) fa nettamente meglio di ABB (-2,42%), che soffre per un cambiamento di raccomandazione di Deutsche Bank. Si muovono per contro bene Swatch (+2,02%) e Richemont (+2,70%). Poco tonici i difensivi Nestlé (+0,50%), Novartis (-0,20%) e Roche (+0,18%), che può far leva sui risultati positivi del suo farmaco antitumorale MabThera. Per gli ultimi due giorni della settimana gli operatori si aspettano qualche movimento dovuto al fatto che a partire da lunedì Nobel Biocare (+2,91%) e Bâloise dovranno lasciare il posto a Lonza (-0,82%) e SGS (-1,39%) nell'indice SMI, e il titolo Credit Suisse sarà valutato in modo più pesante, a spese di UBS. ATS
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata