
Finalmente anche per gli svizzeri sarà un po’ più facile viaggiare all’interno dell’Unione europea. Il Certificato Covid emesso nel nostro Paese, infatti, da questa mattina è valido e riconosciuto anche all’interno dei 27 Paesi dell’Ue. Qui abbiamo riassunto tutto ciò che c’è da sapere.
Certificato Covid, come è fatto?
Il certificato Covid è un modo per attestare l’avvenuta vaccinazione, guarigione o il risultato negativo di un test COVID 19. Il certificato contiene, oltre a questi tre dati, nome, cognome, data di nascita del titolare, e numero relativo al certificato. È disponibile in forma cartacea, o come documento PDF. Il documento riporta un codice QR che può essere scannerizzato con l’app della confederazione “COVID Certificate”, già disponibile sui principali stores di app. il codice QR è l’elemento centrale del certificato. Chi verifica il certificato (per esempio organizzatori di eventi) lo fa scannerizzando il codice QR tramite l’app Covid Certificate Check, anch’essa già disponibile.

Come si ottiene?
È possibile ottenere il proprio certificato Covid sul posto (centri di vaccinazione, studi medici, ospedali, farmacie), online, o direttamente nell’app COVID Certificate. Per le persone vaccinate, è ottenibile dopo la somministrazione delle dosi raccomandate dall’UFSP per un vaccino omologato in Svizzera. Per le persone guarite, il certificato è rilasciato se la malattia è confermata da un test PCR positivo non più vecchio di 180 giorni. La richiesta va fatta al proprio cantone tramite l’apposito formulario online. Per le persone negative al test, il certificato va richiesto al momento del prelievo del campione.
Quando scade?
La validità del certificato è di 365 giorni per le persone vaccinate, a partire dalla somministrazione della seconda dose. Per le persone guarite, la validità dura dall’11esimo giorno successivo al test positivo per 180 giorni. Per le persone che ottengono il certificato con un test negativo, il certificato è valido 72 ore se il test effettuato è un test PCR, o 48 per i testi rapidi antigenici.
È sicuro?
E per quanto riguarda la sicurezza dei dati? Il sistema dell’app è concepito in modo tale che nessun’informazione resti salvata su sistemi centralizzati della confederazione: i nostri dati sono conservati sul nostro smartphone.

Il sistema dei “tre colori”
A cosa serve questo certificato in Svizzera? Il consiglio federale ha stabilito tre categorie di utilizzo del certificato COVID. Per il settore “verde”, il suo impiego non è previsto. In questo settore rientrano le attività quotidiane, come trasporti pubblici, negozi, manifestazioni private o religiose, luoghi di lavoro e scuole. All’interno del cosiddetto “settore arancione”, il certificato può essere utilizzato facoltativamente. In questo piano rientrano bar e ristoranti, manifestazioni pubbliche, fiere, strutture del tempo libero, attività sportive e culturali. Se questi attori decidono di utilizzare il certificato, possono rinunciare ai piani di protezione; la decisione spetta ai singoli organizzatori. Il “settore rosso” concerne gli ambiti in cui l’utilizzo del certificato Covid è una condizione temporanea per la riapertura. Fanno parte di questo gruppo le manifestazioni con più di 1000 partecipanti, così come club e discoteche.
Ora che è riconosciuto in Europa, cosa cambia?
La novità di oggi è che la Commissione europea ha ratificato la decisione di considerare il Certificato COVID svizzero allo stesso modo di quello europeo. La misura è reciproca: anche la Svizzera riconosce dal suo canto il certificato europeo come equivalente. Lo “EU Digital Covid Certificate” o “pass verde” è già disponibile in tutti gli stati membri dal primo luglio. Come il certificato della Confederazione, il documento europeo contiene solamente informazioni su nome, data di nascita, emittente del certificato, e un codice QR identificativo. Il certificato è emesso dalle autorità dello stato membro in seguito a vaccinazione, guarigione o negatività al tampone (PCR o antigenico, non autodiagnostico). Lo scopo del Digital Covid Certificate è ripristinare completa libertà di movimento all’interno dell’Unione. Gli stati membri rinunciano a imporre restrizioni di viaggio ulteriori ai titolari del certificato europeo.

Nell’Unione europea mi chiederanno solo il Certificato o servirà altro?
I detentori del certificato svizzero saranno sottoposti alle stesse limitazioni dei cittadini dello stato membro che visitano. Con un certificato Covid (dal 9 luglio anche svizzero), per esempio, lo stato italiano permette di partecipare a eventi pubblici, accedere a residenze sanitarie assistenziali (le nostre case anziani, per intenderci) e a regioni classificate in zona rossa o arancione. Dunque, i viaggiatori confederati muniti di certificato Covid potranno accedere alla penisola tranquillamente. L’unica misura ulteriore che continua ad essere applicata è il Passenger Locator Form (ne restano esentati i viaggiatori che soggiornano per meno di 48 ore e chi, vivendo vicino alla frontiera, non si reca a più di 60 chilometri da casa), che va compilato 48 ore prima della partenza. Per quanto riguarda la Francia, sarà sufficiente compilare il formulario di “Déclaration sur l’honneur” reperibile sul sito del ministero degli interni francese. Ne sono esentate le persone che attraversano il confine in un raggio di 30 chilometri dalla loro abitazione. Il certificato Covid disponibile in forma cartacea o sull’app TousAntiCovid permetterà di accedere a strutture destinate alle esibizioni, all’intrattenimento all’aperto, ad eventi culturali, sportivi o d’intrattenimento con più di 1000 persone. Invece, verso la Germania non è richiesto alcun formulario aggiuntivo.
Cosa potrà cambiare in futuro?
Tuttavia, la situazione sanitaria è sempre in evoluzione in Svizzera come nel resto dell’Europa e del mondo. È dunque bene informarsi sugli sviluppi delle misure di prevenzione quando si organizza il proprio viaggio. Per quanto concerne la Svizzera, non è da escludere che una peggior situazione sanitaria possa rendere necessario un certificato Covid per accedere a bar e ristoranti. La discussione politica è solo agli inizi, e le misure sono forzatamente vincolate all’evoluzione della pandemia. A livello europeo, l’accordo alla base del “green pass” sancisce che gli stati membri, in accordo con Bruxelles, potranno adottare ulteriori misure di limitazione qualora la situazione sanitaria lo giustificasse. È dunque consigliabile informarsi prima dell’organizzazione del proprio viaggio. In questo senso, il Touring Club Svizzero offre un valido strumento sul suo portale. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito della Confederazione.
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