
Se per uno svizzero la festa nazionale è un momento di appartenenza, fierezza e amore per il luogo che si vive, per uno svizzero che vive altrove può essere anche più densa di sensazioni. Entrano infatti in conto la nostalgia, i legami e la famiglia. Quest’anno, però, a causa della pandemia saranno pochi coloro che potranno organizzare una vera e propria festa, per questo Presenza svizzera ha portato il natale della patria online, sul sito missione1agosto.org.
I ticinesi degli Emirati
A festeggiare il Primo d’agosto lontano da casa ci saranno, tra gli altri, anche tre ticinesi che vivono negli Emirati arabi uniti. L’ambasciatore svizzero, nato a Gorduno, Massimo Baggi e i presidenti delle camere di commercio svizzere di Dubai e Abu Dhabi, Peter Harradine e Matteo Boffa, entrambi malcantonesi. Abbiamo raggiunto quest’ultimo per capire come la passeranno. “La festa nazionale è uno dei nostri maggiori eventi”, racconta, “c’è sempre una grande attrazione”. Un momento per stare insieme e godersi qualche prodotto tipico del paese d’origine. E non sono pochi gli svizzeri negli Emirati, circa tremila, la più grande comunità elvetica del mondo arabo. “Quest’anno la festa sarà in forma virtuale, ma l’importante è che l’unione faccia la forza”, ci racconta Boffa.

Alla ricerca del Primo d’agosto
Per promuovere il sito missione1agosto.org tra gli svizzeri negli Emirati, l’idea è stata quella di girare un video ironico. Il plot è semplice, i protagonisti della diplomazia politica ed economica svizzera si danno da fare per ritrovare il Primo d’agosto che si è perso. Nel video, oltre al console generale Frank Eggmann, appaiono appunto Matteo Boffa e Peter Harradine. Chiaramente la festa nazionale sarà ritrovata all’ambasciata svizzera dove a fare gli onori di casa, e il discorso, c’è Massimo Baggi. “Ci siamo molto divertiti a girarlo ed è stato bello rivederci, è stata la prima occasione in cui ci siamo potuti ritrovare dopo il lockdown”. Anche gli Emirati, infatti, hanno vissuto una lunga serrata. “Le autorità hanno gestito in modo egregio la situazione, con misure severe ma molto efficienti”, ci spiega Boffa.
Una festa tra concorsi e tutorial
Il sito creato da Presenza svizzera per garantire l’atmosfera da 1° d’agosto anche senza fuochi è una chicca. C’è il concorso (nel quale si può vincere una cena con l’ambasciatrice o con l’ambasciatore del proprio paese di residenza) e vi è un quiz sui suoni della Svizzera. Ma ci sono anche i messaggi dalle ambasciate e sabato ci sarà, in diretta dal praticello del Grütli, il discorso della presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. Imperdibili, però, sono i tutorial. Si va dalla lezione di yodel a quella fatta dallo sbandieratore, dall’inno svizzero al beatboxing.
El suizo de Cuba
“Avevo l’illusione di organizzare la mia prima Festa nazionale nella Residenza”, racconta nel suo video l’ambasciatore svizzero a Cuba, il ticinese Mauro Reina. “Sfortunatamente per le misure di sicurezza ancora in vigore, è impossibile organizzare un evento così grande”, racconta. Anche nell’isola caraibica, infatti, si sono dovuti fare i conti con la pandemia e come in Svizzera sono state prese “misure molto severe, ma efficaci”. Il rappresentante elvetico all’Avana ha terminato il suo intervento con un buon bicchiere di bianco: “Salute e viva la Svizzera”.
Da Bellinzona al Camerun: “Quando bionda aurora...”
A Yaoundé, invece, c’è Pietro Lazzeri da Bellinzona. È ambasciatore anche per la Guinea equatoriale e la Repubblica Centrafricana. Anche lui per la festa nazionale ha svestito il serioso piglio diplomatico per cantare nel suo messaggio ai compatrioti l’inno nazionale, ovviamente in italiano. “La distanza fisica di quest’anno, sarà in ogni caso compensata dalla vicinanza dei cuori”. Gli auguri per il Primo agosto, invece, Lazzeri li ha espressi in tutte le lingue nazionali, romancio compreso: “Biela festa naziunala”.
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