
Lo scorso anno durante il confinamento ognuno ha cercato modi di impiegare il tempo che non aveva magari mai approcciato. C’è chi ha fatto il pane, chi si è dato alla lettura e chi ha fatto l’orto. Questi ultimi, se l’avventura del 2020 non è stata un caso isolato, in questi giorni si stanno preparando alla ripartenza o forse sono già ripartiti. Se ne accorgono i negozi del settore. Raffaele Caminada, della Caminada Sementi, ce lo conferma. Anzi, già da marzo c’è un boom di clienti per i prodotti da giardino, sia privati che professionisti. “Rimanendo a casa le persone curano molto il giardino o se lo fanno curare dai giardinieri, che infatti in questo periodo sono presissimi”. In queste settimane, si sono aggiunti gli orticoltori. “Sì, tutti hanno una gran fretta di fare l’orto. Hanno paura che capiti come l’anno scorso, quando alcuni prodotti mancavano”.
Si vogliono anticipare i tempi
Le solanacee, tra cui troviamo pomodori, melanzane e peperoni per intenderci, alle nostre latitudini vengono generalmente piantate dopo metà aprile, quest’anno però le richieste sono già tante. “Melanzane, pomodori e peperoni li abbiamo già ricevuti oggi”, ci racconta Caminada, “i clienti ce li chiedono e vedendo il tempo sono molto invogliati”. Attenzione però, è troppo presto: “Sì. Noi possiamo essere molto professionali e dire di attendere, purtroppo però se girano l’angolo trovano qualcuno che glieli vende”. Ecco quindi che nel negozio di Cadempino si è deciso di installare una struttura esterna per poter ospitare le piantine al riparo dagli sbalzi climatici. Stesso discorso per il basilico (di cui parleremo più avanti), che i negozi di settore hanno a disposizione anche qui in anticipo, anche perché le piantine di basilico nelle ultime settimane sono apparse anche nei supermercati: “Spieghiamo di tenerlo all’interno per il momento, a meno che si abbia una serra o un orto riparato”.
“Siamo un settore fortunato”
“Devo dire che sono molto fortunato”, ci racconta infine Raffaele Caminada. “Molti settori vivono una forte crisi, mentre per noi è il contrario. Anche parlando con i colleghi, tutti hanno notato un aumento della clientela”. E anche negli altri negozi i clienti richiedono alcune piante prima del tempo. “Riforniamo undici negozi in Ticino e tutti ci hanno chiesto melanzane e pomodori”. Il boom del settore lo si vede anche dai grossisti. Caminada è importatore per la Svizzera dell’azienda di Forlì Orto Mio, un gigante delle piantine per orticoltura, l’azienda romagnola ha appena inaugurato 9 ettari di nuove serre, per un totale di oltre 40mila metri quadrati dove produce ogni anno 300 milioni di piantine solo per gli orti famigliari.
“Si possono già mettere a dimora molte piante”
Il boom del pollice verde alle nostre latitudini, ce l’hanno raccontato, porta molti ad anticipare i tempi. Ma quali sono quelli giusti in Ticino? Lo abbiamo chiesto a Tiziano Pedrinis, segretario dell’Associazione orticoltori ticinesi ed esperto per la trasmissione l’Ora della terra su ReteUno. “Sicuramente è il momento di vangare e preparare la terra, la lavorazione della terra si può farla in anticipo”, ci spiega. Ma chi ha messo in calendario la settimana di Pasqua per trapiantare, qualcosa può già fare. “Si possono mettere a dimora molte cose. Le insalate: lattughe, lattughini e cicorie da taglio. Cavoli, verze primaverili, cavolfiori, broccoletti. Ma anche prezzemolo, carote e ravanelli”.
L’orto in tre tappe
Per semplificare le cose, Pedrinis consiglia un orto in tre tappe: “Dal 20 marzo si possono piantare soprattutto le insalate, dal 10 aprile le coste, i porri e poi il sedano. Mentre a fine aprile il resto, solanacee e cucurbitacee. Per il basilico, invece, se lo volete bello, meglio aspettare metà maggio”. Oltre al gelo i rischi maggiori di questa stagione sono le brinate mattutine: “Al limite si possono coprire certe colture con un telo, ma va detto che anche i professionisti ora stanno piantando in campo aperto”.
Date acqua
Altro consiglio dell’esperto è quello di irrigare con cura. “Bisogna bagnare, perché c’è una siccità enorme. Le piantine appena messe a dimora vanno subito innaffiate e tenute umide”, avverte Pedrinis. Consiglio quanto mai importante visto che la siccità non mostra di voler finire nell’immediato. Le previsioni per i prossimi giorni non riportano precipitazioni abbondanti. Basti pensare che in tutta la Svizzera italiana vige ormai il divieto assoluto di accendere i fuochi all’aperto da oltre un mese.

Non siamo al riparo dalle gelate
Lo abbiamo detto, il rischio per chi inizia l’orto troppo in anticipo è di scontrarsi con gelate notturne o brinate mattutine. Eventi che alcune colture possono tollerare, ma che potrebbero condannare un pomodoro, un peperone o una melanzana. Ma quanta probabilità c’è che torni il freddo? “Attualmente vediamo che, fino a venerdì compreso, avremo a temperature molto miti, con delle massime anche fino a 25 gradi”, ci spiega Cecilia Moretti, previsore di MeteoSvizzera. Ma le cose cambieranno nel fine settimana: “Vediamo l’arrivo di aria più fredda a tutte le quote. Tra sabato e domenica perderemo 5-6 gradi”.
Qualche gelata al suolo
Domenica, quindi, si attendono temperature attorno ai 16 gradi in pianura. A preoccupare, però, è la notte. “Anche le minime subiranno un calo, è molto probabile che nella seconda metà della prossima settimana si verificheranno ancora delle gelate al suolo”. Insomma, se in questi giorni stiamo vivendo delle temperature sopra la media, la prossima settimana torneremo nella norma del clima di stagione. In pianura, infatti, ci spiegano da Locarno Monti, è proprio verso fine marzo che si verificano le ultime gelate. Insomma, per essere sicuri di non condannare le nostre piantine conviene non farci prendere dalla fretta.
A complemento, il servizio di Teleticino sul tema
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