Decoder
Le armi della guerra
Immagine Shutterstock
Immagine Shutterstock
Redazione
2 anni fa
Quali armi sono impiegate sul campo di battaglia in Ucraina? Se i russi si affidano a missili a lungo raggio, l’esercito ucraino risponde con le più nuove tecnologie anticarro

È stato battezzato San Javelin, protettore dell’Ucraina. Si tratta di un’arma anticarro dal peso di 25 chili prodotta dalla Lockheed Martin. Grazie alla sua leggerezza e versatilità ha permesso nelle scorse settimane all’esercito ucraino di mettere in seria difficoltà i carri armati russi. “È un’arma fire and forget”, ci ha spiegato Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa, “l’operatore lo lancia e il missile va contro il proprio bersaglio in autonomia”.

Piccoli nuclei che si spostano a piedi
Quest’arma è utilizzata all’interno di una tattica anticarro che si basa su “piccoli nuclei che si spostano appiedati”, spiega Batacchi, “e che attaccano sui fianchi le colonne logistiche e meccanizzate russe”. Prima del conflitto l’esercito ucraino aveva ricevuto importanti forniture di armi anticarro, ma anche ora, nonostante l’attacco in corso, da ovest nuovi carichi di armi continuano ad arrivare. “Il flusso di armi continua, è sostanzialmente un flusso molto importante, nonostante gli attacchi aerei russi. Tutta la parte occidentale è sostanzialmente libera”.

I missili a lungo raggio
Per abbattere aeroporti, basi di comando e ogni genere di obiettivo strategico, invece, i russi si sono affidati sin dal primo giorno ai missili da crociera. “I Kalibr sono missili con un raggio d’azione fino a 2’500 chilometri. Il Kalibr è un po’ il contraltare del Tomahawk americano, sono sistemi molto precisi che vengono impiegati contro obiettivi strategici”. Solo nelle primissime fasi dell’attacco sono stati usati circa 100 di questi missili.

I lanciarazzi
Poi c’è un’arma che appartiene alla strategia di entrambe le parti: “Tra i sistemi più utilizzati da entrambe le parte vi sono i lanciarazzi campali pesanti”, spiega Batacchi. “Sono gli eredi di quelli che nella Seconda guerra mondiale erano le Katiusha, poi passati alla storia come gli ‘organi di Stalin’”. Si tratta di rampe di lancio montate sui più svariati mezzi e che hanno una grande potenza di fuoco. Secondo Batacchi da entrambe le parti vengono usati anche per lanciare bombe cluster, “che rilasciano submunizioni. Le usano sia i russi che gli ucraini, perché nessuno dei due Paesi ha firmato la convenzione che ne vieta l’uso”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata