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Esteso il Certificato Covid, ecco cosa cambia
Immagine CdT/ Chiara Zocchetti
Immagine CdT/ Chiara Zocchetti
Per evitare il sovraccarico degli ospedali e chiusure generalizzate il Consiglio federale ha deciso di estendere l’uso del pass

Da oggi una nuova misura anti-Covid farà parte della nostra quotidianità. Scatta infatti questo lunedì la nuova ordinanza del Consiglio federale che prevede l’estensione del Certificato Covid(avvenuta vaccinazione, guarigione dalla malattia, risultato negativo di un test) per accedere alle aree interne di ristoranti, bar e alle strutture culturali e per il tempo libero, come musei, biblioteche, giardini zoologici, centri fitness, palestre di arrampicata, piscine coperte, parchi acquatici, sale da biliardo o da gioco.

L’obiettivo? Evitare chiusure generalizzate e far fronte al sovraccarico degli ospedali. La situazione nei nosocomi resta infatti tesa e i reparti di terapia intensiva sono quasi al limite: alcuni cantoni hanno già dovuto rinviare interventi. Vediamo nel dettaglio cosa c’è da sapere sul Covid pass, necessario a partire dai 16 anni.

Dove è richiesto esattamente il Covid pass

Ecco chi paga i test
Dal 1° ottobre 2021 le persone che si sottopongono al test per ottenere un certificato dovranno pagare il test di tasca propria. La possibilità della vaccinazione gratuita viene mantenuta.

I settori che continuano a essere esclusi
Nei seguenti settori non viene introdotto l’obbligo del certificato: trasporti pubblici, commercio al dettaglio e zone di transito degli aeroporti; manifestazioni private in spazi privati con al massimo 30 persone; manifestazioni religiose e manifestazioni per la formazione dell’opinione politica con al massimo 50 persone; sessioni parlamentari e assemblee comunali; prestazioni delle autorità nonché servizi alla persona come saloni di parrucchieri, offerte terapeutiche e di consulenza, offerte gastronomiche in centri di consulenza (p. es. mensa per i poveri in un luogo chiuso). La Confederazione non prevede alcun obbligo di certificato nemmeno nei luoghi di lavoro e nei centri di formazione (comprese le mense). Sono altresì escluse dall’obbligo del certificato le aree esterne (eccetto nel caso in cui i visitatori di strutture sportive, ricreative e per il tempo libero facciano la spola tra le aree interne e quelle esterne).

Troppo pochi i vaccinati
Il numero dei contagi resta poi alto e la percentuale della popolazione non immunizzata è ancora troppo elevata per prevenire una nuova ondata di contagi. Il ritmo di vaccinazione, benché in lieve crescita, resta basso e non permette di evitare nuove ondate pandemiche.

Il pass “Tgv”
Il “pass Tgv” (destinato a testati, guariti o vaccinati) – a detta del Governo – si è già dimostrato utile per le discoteche e le grandi manifestazioni, che senza di esso non si sarebbero potute organizzare. Grazie al suo impiego si incontrano infatti fra loro soltanto persone non contagiose o a bassa contagiosità. Il rischio di trasmissione del virus si riduce notevolmente.

Fino al 24 gennaio
L’obbligatorietà del pass - che oltre a bar e ristoranti concerne anche musei, biblioteche, zoo, centri fitness, piscine coperte, centri acquatici, casinò, teatri, sale da concerto, cinema, nonché eventi privati in locali aperti al pubblico, come i matrimoni - è limitata al 24 gennaio 2022. Potrà tuttavia essere revocata in anticipo qualora la situazione sul fronte degli ospedali dovesse migliorare.

Multa per chi sgarra
Per chi non rispetta l’obbligo di certificato covid sono previste delle sanzioni, così come auspicato dai cantoni nella procedura di consultazione. Gli avventori riceveranno una multa di 100 franchi, mentre i gestori e gli organizzatori potranno essere multati o in casi estremi vedersi chiuso il locale.

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